Catastrofisticamente auguri:

Si ringrazia il blog "Il riso degli Angeli" di Giovanni Angeli e l'autore della vignetta: Mauro Patorno.


Inoltre, se a gennaio non volete appendere il solito calendario con le donnine nude, vi suggerisco di scaricare e stampare la proposta del Riso degli Angeli, il "premiato calendario artigianale" rinvenibile QUI.

Auguri da CritiCAttiva.

Wind of change

Il grande dibattito sulla "questione della sinistra italiana" ha registrato interventi di personaggi pubblici di ogni estrazione, di ogni tipologia e professione. I movimenti, le correnti ed i gruppi spontanei si avvicendano, discutono, dibattono. Ci si incontra spesso, tutti insieme, con partecipazioni di massa a manifestazioni, eventi e convegni: 11 ottobre, 30 ottobre, 25, 12... vecchi amici di infanzia.

Queste occasioni di outing di un vago "orgoglio di sinistra" contano ben poco nella partita a scacchi delle alleanze strategiche, come sempre contano di più "i fatti" e "le dichiarazioni".
Passi la scarsa affluenza, passi la differenza tra regioni, passi anche la situazione pre-elettorale e passi anche il meccanismo dell'"alternanza democratica" tipicamente amerikopiduista. Quello che appare con violenta evidenza è la diversa composizione degli schieramenti, anzi per essere precisi i differenti sostenitor dei candidati. Questo (ahimè) costituisce un serio banco di prova per un colosso dai piedi di argilla.
Il gioco delle somiglianze: scorrendo gli articoli e le dichiarazioni c'è una parola che echeggia spettrale nell riflessioni leaderistiche e verticiste: cambiamento. Quale sia ancora non si sa, noi aspettiamo "il vento del cambiamento", la ventata di innovazione... ma un atroce dubbio m'assale: sì, quale cambiamento?
Allora ricordo uno sketch di Crozza di qualche anno fa: "No se puede peggiorar, o forse sì, con l'UDC".


A Gioia si aliena quello che a Gravina si conquista

Quest'oggi vorrei porre in evidenza una singolare coincidenza che capitommi di scoprire mentre viaggiavo nella rete.


E' più che noto ormai il tristo destino del nostro mercato coperto, la cui sentenza è stata emessa in data 2 Dicembre, quando in consiglio comunale si è optato per l'alienazione di un bene di recente costruzione. Le motivazioni non sono rintracciabili nel cattivo stato dei luoghi, quanto più nello scarso uso che si è fatto di tale contenitore, vuoi per la limitata affluenza delle utenze, vuoi per la cattiva posizione, gestione, mentalità e chi più ne ha ne metta. Quello che mi preme rilevare non sono le motivazioni che hanno portato alla decisione di trasferire il mercato ortofrutticolo nella sua vecchia sede di piazza Plebiscito, con la conseguente svendita della struttura. Non mi interessa neanche disquisire sulle futura (si parla di futuro prossimo, eh) destinazione del suolo su cui sorge(va) il mercato coperto. Vorrei solo mettere in evidenza una diversa reazione che ha in origine una comune causa:

"Gravina in Puglia: avviso per la gestione delle Officine Culturali nell’ex mercato ortofrutticolo"

Questo pubblica il portale di Bollenti Spiriti ( è possibile leggere l'articolo integrale QUI e QUI il progetto)

Ora vien da chiedermi: perchè si è optato per l'alienazione? Sono forse così necessari i fondi che si otterranno dalla vendita dell'immobile? Davvero non sarebbe possibile un riutilizzo della struttura stessa, relativamente moderna ed agibile? A chi preme realmente la vendita, alla cittadinanza o al potenziale acquirente?

Noi di CritiCAttiva crediamo che, a volte, non sia sufficiente informare e riflettere, pensiamo fermamente che una mobilitazione attiva sia più che necessaria quando chi amministra sceglie in base alle necessità di pochi, ignorando le volontà dei tanti.