30 ottobre sciopero generale della scuola

Quello del 30 ottobre a Roma non è una manifestazione come tante, non è uno sciopero per marinare la scuola, non è una scampagnata nella capitale. Questo è quanto, noi di CritiCAttiva, intendiamo comunicare a chi considera dei "facinorosi" quella manciata di studenti che sfilerà per Roma.
Fino a questo momento, CritiCAttiva ha sostenuto le iniziative dei sindacati studenteschi che hanno ridato speranza a chi credeva che un popolo intero fosse sopito da qualche parte, sotto la crosta dei diritti soffocati, pare che finalmente il grande gigante buono si sia ridestato. A maggior ragione crediamo che quella del 30 ottobre sarà una giornata cruciale nella lotta contro un pericoloso piano criminale di demolizione di una struttura sociale paritaria, portato avanti da chi vede nella scuola pubblica il primo dispensatore dei semi della ragione, della riflessione e della capacità critica. Sono questi i grandi pericoli intravisti da chi vuole un popolo di sudditi dormienti.

E quando il potere dei media non è sufficiente a mantere sopita la cittadinanza, è il momento delle minacce, dirette agli occupanti, indirette per i genitori dei potenziali occupatori.

Per questo riteniamo necessaria la mobilitazione, pacifica e paficista, cosciente e coscienziosa, a sostegno degli studenti e dei lavoratori, in difesa di un diritto alla sciopero e della libertà di pensiero, non solo "contro la 133"


Dall'ICI all'addizionale IRPEF comunale



La storia di Vinceslao:

un giovane con la passione per i treni, per le macchine a vapore, che fin da pargolo dimostrò la sua spiccata abilità con le rotaie. Un volta grandicello, riuscì a sedere sullo sgabello del macchinista, coronando il suo sogno di guidare la grande locomotiva. Tra baruffe e scioperi generali, Vinceslao trascorse gli anni migliori della sua vita, non senza qualche piccolo sconveniente, qualche piccolo incidente, qualche disastro... Ma si sa, la vita dei ferrovieri è piena di forti emozioni. Nonostante tutti i rischi e pericoli, Vinceslao ha comprato una macchina, una casa, ha preso moglie ed infite ha festeggiato la sua festa di pensionamento. Alla veneranda età di 70 anni, (a destra una foto del nostro giovane protagonista, a sinistra invece una foto più recente) percepisce una pensione media di 21.569,00 euro euro l'anno che sommati ai 17.874,00 di sua moglie Marietta, costituiscono il reddito annuo della coppia.


Questi gli antefatti, ora gli sviluppi:

Vinceslao e Marietta vivono a Gioia del Colle, in Italia. Il Paese ed il paesino sono politicamente affini, accomunati da una stessa sorte elettorale: la "Libertà" ha trionfato. Gli anziani coniugi hanno votato per l'abolizione dell'ICI e per l'abolizione dell'addizionale IRPEF comunale, l'una portata avanti dal vertice Berlusconius III lo statista, l'altra portata avanti dal "Magnifico", il vittorioso neosindaco di Gioia del Colle.

Vinceslao e Marietta sono contenti, avendo visto che il principe di Arcore mantiene le promesse, l'ICI non l'hanno pagata quest'anno... Peccato che il berlusconeide non sia all'altezza del suo prototipo alpha, la sua promessa (conservata nei sacri archivi del Tempio della Libertà, CLICCARE PER CREDERE) è rimasta nel divino dimenticatoio delle Promesse Elettorali. A Gioia l'addizionale IRPEF rimane, dopo la sua prima apparizione per volontà commissariale.

Ora un po' di matematica:

L'anziana coppietta ha per anni pagato un'imposta ICI che si aggirava intorno agli 80,00 euro (lo studio Uil sulle famiglie, valuta in 73,35 euro), da quest'anno potrà risparmiare questa cifra che viene "gentilmente donata" da Santosubito.

L'anziana coppietta per anni non ha pagato un'addizionale IRPEF dello 0,3%, (questo è il valore designato dal Commissario), da quest'anno dovrà versare lo 0,3% del loro reddito annuo.

Chiamiamo una nostra conoscenza a far di conto per calcolare quanto i due vecchiettini dovranno pagare di IRPEF comunale:


21.569,00 euVo (reddito marito)
diviso 100
moltiplicato peV 0,3 (percentuale IRPEF)
uguale 64,707 euro

più

17.874,00 euVo (reddito moglie)
diviso 100
moltiplicato peV 0,3 (percentuale IRPEF)
uguale 53,622 euro

Complessivamente l'anziana coppia pagheVà 118,00 euVo di addizionale IRPEF.

Continuando a far di conto: 118,00 (IRPEF da pagare) meno 80,00 (ICI tolta) uguale 38,00 euro. Se pagare 38,00 euro in più pare un risparmio, bisogna ammettere che Silvio ha davvero dato una mano alle famiglie italiane.

A scanso di critiche:

Qualcuno a questo punto potrebbe avanzare un personalissimo dubbio: che legame esiste tra l'ICI e l'addizionale IRPEF? Semplice... l'eliminazione dell'imposta catastale ha privato i comuni di una fonte primaria di entrate (fino a casi estremi, come dichiara una fonte di parte). Il mantenimento dell'aliquota IRPEF risulta quindi una necessità a cui anche Gioia del Colle è stata costretta. CritiCAttiva è sicura della buonafede del nostro sindaco, crede che la grande battaglia elettorale del centro-destra per l'abolizione dell'addizionale IRPEF è stata condotta in buonafede, ed in buonafede riconosce l'impossibilità di mantenere la promessa.

Dubitiamo che questa situazione possa creare un contrasto tra base e vertice del "Grande Popolo" della libertà democratica, tuttavia apprezzeremmo un atto di onestà intellettuale che dichiarasse l'impossibilità a mantenere fede ad un programma elettorale per colpa del Supremo della propria coalizione che in un malaugurato faccia a faccia lanciò il suo annuncio pubblicitario da televendita.

Pertanto CritiCAttiva sosterrà una campagna volta all'abolizione dell'addizionale comunale IRPEF ed il ripristino dell'ICI sulla prima casa.

I veri scopi di una protesta

L'antica prassi dell'informazione insegna: "Quando davvero sei costritto a riferire una notizia, raccontala a modo tuo".

Pertanto se si è costretti a parlare quotidianamente della mobilitazione "Contro la 133"... bisogna parlarne: "è una protesta strumentalizzata dai sinistroidi (ovviamente per ragioni di opposizione politica, quindi) contro il maestro unico ed il voto in condotta!".

Ovviamente nella notizia c'è sempre il pettegolezzo dei talk show, quando dalla notizia emergono le biografie o indiscrezioni personali.

Pertanto se la gente scende in piazza è perchè "ha bisogno di lamentarsi" del grembiule, del voto in condotta, del maestro unico, del passato del Ministro Gelmini, per fare festa, per bigiare la scuola, per evitare ore di lavoro (gli insegnanti), per smorzare la monotonia della vita casilinga (i genitori).

A volte si intravede qualche testimonianza, sfugge qualche intervista, che se non artatamente elaborata e tagliata, rivela delle argomentazioni sfuggite ai giornalisti.
Può persino capitare che "la protesta contro la 133" diventi contro i tagli o contro la trasformazione delle scuole in fondazioni... diventi una protesta che coinvolge l'orientamento globale che chi guida sta cercando di imporre all'intero sistema dell'istruzione.

Ormai appare superato un sistema di informazione in cui la grande lotta delle bugie si basava solo sui numeri e sulle percentuali, è molto più semplice limitarsi all'oggettività, eliminando gli spigoli scomodi ed i dettagli che possano generare dubbio nello spettatore.

Questo mi ricorda qualcosa...

Ma guarda un po' che strano...

Il depuratore "costa" al Comune una multa di 60mila euro

Tutto deriverebbe dallo smaltimento del siero nella fogna. Ieri un incotro tra allevatori e caseari.

di Lucia Rizzi

La questione del cattivo odore del depuratore dovuto agli scarichi abusivi è costata al Comune una multa il cui importo oscillerebbe tra i 6 ed i 60mila euro. Qualche giorno fa, infatti, la Polizia Provinciale ha notificato al Comune questa multa a seguito di una verifica effettuata presso l’impianto di smaltimento, verifica che ha portato alla luce degli scarichi abusivi nella fogna, di materiale per il quale è previsto un diverso tipo di smaltimento. Il Comune, nonostante la gestione del depuratore attenga all’A.Q.P., è l’organo che dovrebbe occuparsi di controllare che situazioni del genere non avvengano, motivo per cui la multa è stata notificata al Sindaco.

In realtà è ben chiaro che quanto accaduto sia strettamente collegato al problema dello smaltimento del siero. Non è certo notizia nuova che questo venga ormai scaricato dai caseifici direttamente nella fogna, essendo diventati esosi i costi per lo smaltimento secondo le direttive imposte dalla legge. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza: a fronte di questa multa, infatti, è quasi certamente probabile che nelle prossime settimane partano dei controlli e laddove venissero riscontrate ancora situazioni di inadempienza, le conseguenze per il caseificio in questione potrebbero essere gravi e tali lo sarebbero anche tutte le ripercussioni sull’intera filiera.

A fronte di questa situazione, ieri sera presso il chiostro del Comune si è svolto un incontro tra allevatori, caseari, rappresentanti delle associazioni di categoria, alla presenza dell’Assessore Franco Giordano e dell’Assessore Bernardino Lattarulo. L’intento è stato quello di provvedere ad una risoluzione immediata che ovvi allo smaltimento del siero nella fogna. Si parla di risoluzione immediata, perché è un problema che non può aspettare ed in particolare che non potrebbe aspettare la realizzazione di due impianti: un primo che dovrebbe sorgere grazie all’impegno della Comunità Montana. Si tratterebbe di un depuratore in grado di trasformare il siero in altri sottoprodotti che troverebbero spazio in altri settori del mercato. Diversamente si parla anche di realizzare un secondo impianto, una centrale della biomassa che trasformerebbe siero e liquami in gas e da questo gas si riuscirebbe ad ottenere energia alternativa. Siamo di fronte a due progetti importanti che, se non trovassero ostacoli burocratici, nel giro di poco più di un anno potrebbero essere realizzati, ma il problema richiede, invece, una soluzione, seppur provvisoria, a partire da domani.

L’alternativa immediata allo smaltimento del siero sarebbe quello di utilizzare questo per la zootecnia, in particolare parliamo del siero ricavato dalle mozzarelle, diversamente quello della ricotta contenendo troppi prodotti chimici dovrebbe andare in discarica. Ma dove? La CIA, negli scorsi giorni è riuscita a stipulare una convenzione con un’azienda di Mottola, che imporrebbe costi di poco più bassi rispetto a quelli degli ultimi periodi: si aprla di 33 euro al mq3, rispetto ai 38. Tuttavia questo sarebbe comunque un passaggio che metterebbe in tutta sicurezza i caseari, in quanto quest’azienda rilascia anche certificati che attestano l’avvenuto smaltimento.

Rispetto a questo secondo punto, la discussione di ieri non ha incontrato grossi ostacoli, ostacoli che, invece, sono apparsi insormontabili tra allevatori e caseari rispetto all’utilizzo da parte dei primi del siero per l’alimentazione esclusivamente di suini ed equini. Il dibattito si è subito acceso e la soluzione sembrava esser ancora troppo lontana. Gli allevatori lamentavano innanzitutto il fatto che Gioia si basi prevalentemente sull’allevamento di vacche da latte per le quali il siero non sarebbe indicato, motivo questo che andrebbe a ridurre notevolmente la portata del siero da smaltire e quindi il problema così facendo si risolverebbe solo in minima parte. Tra l’altro come un allevatore ci ha spiegato nel momento in cui decidessero di accettare il siero, sempre però previa autorizzazione dell’ASL, questo dovrebbe da loro stessi essere stoccato secondo un procedimento che incontra rigidissimi paletti nella legge, situazione questa che metterebbe gli stessi nella condizione di essere soggetti a ripetuti controlli da parte delle autorità.

La soluzione ottimale, secondo anche quanto lo stesso Assessore Giordano ha dichiarato, vorrebbe una collaborazione tra allevatori e caseari sempre in attesa degli impianti, ma gli allevatori sembrerebbero ulteriormente inaspriti da una situazione di ricatto che a tal proposito si sarebbe creata: pare, infatti, che diversi caseari impongano l’accettazione del siero da parte degli allevatori in cambio della possibilità di continuare ad acquistare dagli stessi, latte. Si capisce bene che i due settori sono strettamente connessi e se per qualche motivo quello caseario dovesse incontrare grosse difficoltà, anche gli agricoltori ne risentirebbero in maniera pesante. Questo sistema, in grossa difficoltà, non è una situazione legata solo a Gioia, ma riguarda un po’ tutta la Puglia. Nei giorni scorsi degli incontri in Regione hanno posto le prime basi per risolvere il problema ed a fronte di questa situazione di contingenza diffusa, il Sindaco vorrà chiedere alla Polizia Provinciale, quantomeno la sospensione della sanzione.


Non volevamo dire che ve l'avevamo detto... e non siamo stati gli unici...


Ma effettivamente l'avevamo detto, sia QUI che QUA.

Classi separate per bimbi immigrati. La Camera approva mozione Lega

Una misura razzista da una maggioranza razzista:

La proposta, neanche a dirlo, arriva dalla Lega. E così dopo un acceso dibattito si alza, attraverso una mozione approvata alla Camera, l'ennesimo muro: classi separate per gli immigrati

265 sì, 246 no, un astenuto e “classi di inserimento” piuttosto che “classi ponte” come definizione. Questi numeri e parole di una mozione che per il suo firmatario, il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Cota, «serve a prevenire il razzismo e punta a realizzare una vera integrazione», la cui approvazione ha spaccato anche la stessa maggioranza. In sintesi dall'anno prossimo l'ingresso degli studenti stranieri nelle classi dovrà passare attraverso delle prove di ingresso che, se non superate, porteranno all'inserimento del bambino in una classe speciale fatta solo da stranieri. Il motivo? Sempre secondo i promotori alla mozione, i bambini stranieri ritardano od impediscono l'apprendimento di quelli italiani.

Ma non basta sono altre le novità approvate dalla Camera: non sarà consentito l'inserimento degli studenti stranieri nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ciascun anno «al fine di un razionale ed agevole inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole». E la «distribuzione degli studenti stranieri sarà proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri»... il contrario del principio affermato dalla prima parte della mozione.

Una scuola che fa sempre più passi indietro, uno scandaloso ritorno a concetti pedagogici oramai superati, quelli che avevano creato le classi di serie B, le classi differenziali. La distruzione di un percorso, quello dell'integrazione, che negli anni era giunto finalmente alla considerazione dell'altro non attraverso la strada del deficit, dell'handicap fisico o sociale che sia. Come le classi speciali per rom, abolite definitivamente nel 1982. Niente da fare per il governo, sei diverso e la tua presunta diversità è un fardello che devi abbattere, da solo o con i tuoi simili... in classi speciali da cui uscirai all'altezza degli altri bambini, quelli italiani.


La mobilitazione per il Teatro Rossini.

La querelle sulle sorti del teatro Rossini è più accesa che mai, lo ha dimostrato l'assemblea tenutasi ieri, 15 ottobre 2008, nella sala De Deo del comune di Gioia del Colle. Apertasi alle ore 18:30, la discussione si è protratta sino alle 21:30 ed è stata chiusa per limiti di orario, purtroppo limitando di fatto il numero degli interventi prenotati. CritiCAttiva è stata presente anche in questa occasione ed insieme alla sua presenza fisica nel luogo di lotta, pone il suo sostegno all'appello del comitato promotore "Salviamo il Rossini" ed appoggia la campagna promossa dalla sezione locale del PRC "P. Impastato".

Allarmi siam fascisti!

Da wildgretapolitics

Ecco tre versioni di quanto accaduto allo stadio di Sofia per la partita Bulgaria-Italia. Inutile dire che i giornali filogovernativi mistificano la realtà. Una realtà inquietante, se pensiamo che è stato proprio il Ministero dell’Interno ad autorizzare la trasferta dei 144 ultrà fascisti noti alla polizia. Ma ormai, visto che è stata proposta anche una tassa sull’immigrato e la riforma scolastica mira a spazzare via la “pericolosa ideologia progressista” annullando il Tempo Pieno, appare sempre più chiaro che la paura di una “dittatura dolce” evocata da Antonio Di Pietro, più che una paura sia una certezza. E sul “dolce” avrei qualche dubbio. Di seguito gli articoli più signficativi sulla partita.

Cori fascisti e botte per Bulgaria-Italia. La partita finisce 0 a 0, Lippi soddisfatto

Simboli nazifascisti allo stadio

Alcuni tifosi bulgari nello stadio di Sofia. Epa

Gli Ultras Italia erano arrivati allo stadio a piedi, scortati da una moto della polizia e alcuni agenti: e durante il percorso per le strade di Sofia e’ stato un miscuglio di cori calcistici, di ricordi per Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso da un colpo di pistola di un agente di polizia italiano, e soprattuto di ‘Faccetta Nera’, ‘Duce Duce’ e altri cori fascisti.

Poi, all’arrivo allo stadio, l’ingresso nel settore loro riservato e subito il tentativo d’assalto agli spettatori bulgari. Un gruppo di italiani ha percorso tutti i gradoni cinghie dei pantaloni in mano, e’ arrivato fino alla cancellata che delimita il settore e ha cominciato a menar fendenti e a tirare oggetti dall’altra parte. La tensione e’ stata molto alta per alcuni secondi, prima che una trentina di poliziotti con caschi, corpetti e manganelli entrasse e riportasse con calma indietro i sostenitori italiani.

I nominativi al ministero dell’Interno
La Federcalcio ha poi precisato di aver venduto 144 biglietti a tifosi italiani per quel settore, dopo aver girato al ministero dell’Interno nomi e dati anagrafici dei titolari della richiesta e dopo averne ricevuto indietro il nulla osta. Da quel momento, gli Ultras Italia sono passati sotto il controllo della polizia locale. Domenico Mazzilli, responsabile della sicurezza della nazionale azzurra, e Roberto Massucci, suo vice, hanno offerto il loro supporto alla polizia bulgara.

Secondo l’agenzia BGNES, almeno un poliziotto è rimasto ferito negli scontri che hanno coinvolto una trentina di tifosi che si lanciavano bottiglie e pietre gli uni contro gli altri. Quando la polizia è riuscita a sedare la rissa, ha aggiunto l’agenzia bulgara, alcuni facinorosi sono stati arrestati.

Fischiato l’inno nazionale
Salve di fischi hanno coperto l’inno di Mameli prima della partita. Questa l’accoglienza dei tifosi bulgari all’Italia campione del mondo, dopo i tafferugli del pre-gara. Mentre risuonavano le notte dell’inno di Mameli, i sostenitori italiani nello spicchio di curva loro riservato, salutavano con il braccio teso in posa inequivocabilmente fascista.

La condanna di Abete
Il presidente federale Giancarlo Abete condanna il comportamento dei tifosi italiani a Sofia in occasione di Bulgaria-Italia.’Bisogna sempre prevenire - osserva - e se ci sono stati comportamenti impropri, come ci sono stati, sono da sanzionare’. Abete chiarisce che ‘la vendita dei biglietti e’ nominativa e si puo’ recuperare ogni persona’. Quanto al clima, sottolinea che ‘e’ teso, e quello che e’ successo prima della gara lo ha dimostrato. Ma la partita appare tranquilla’.

La versione falsa de “Il Giornale”

Serata calda per i 250 tifosi italiani arrivati a Sofia per assistere alla partita con la Bulgaria. Un gruppetto, isolato, è stato aggredito nel pomeriggio, nei pressi di un bar all’aperto, da alcuni ultrà del Cska: da sfondo rivalità politiche (il gruppetto italiano, gemellato con il Levski, avrebbe inneggiato al Duce e cantato «Faccetta nera» e altri inni fascisti per le strade della città).
Più tardi, all’ingresso nello stadio Vassil Levski, il gruppo di tifosi italiani si è scontrato con i bulgari ed è stato fatto oggetto di un piccolo assalto con lancio di petardi, bottiglie e tentativo di sottrarre loro il tricolore. A quel punto l’intervento delle forze dell’ordine e il tempestivo arrivo dei due funzionari del ministero dell’Interno che si occupano della sicurezza della Nazionale (Mazzilli e Massucci) hanno riportato la calma. Più tardi, al momento degli inni (fischiatissimo quello di Mameli) altri attimi di tensione con una bandiera italiana bruciata, svastiche e fasci comparsi tra le tifoserie

dal sito fiorentina.it

Entrate le squadre, l´intero stadio o quasi ha fischiato l´Inno di Mameli. Nella curva più accesa dei bulgari sono spuntate anche bandiere naziste. Il tifo a Sofia è politicamete diviso: di sinistra quelli del Cska, di destra quelli del Levski che si muovevano nello stadio di casa. Un mix allucinante. Un ultras italiano ha bruciato una bandiera bulgara, scatenando la sollevazione della curva alla spalle del povero Amelia. Per sua fortuna c´era l´ampio spazio della pista d´atletica a dividerlo dalla rabbia dei bulgari. Le due fazioni si sono tirate addosso tutto quello che capitava: bottiglie che avevano superato i controlli e qualche asta di bandiera. La polizia aveva perquisito tutti all´ingresso: ma sono entrati lo stesso razzi, petardi e fumogeni fatti esplodere in una tribale e guerresca nuvola di fumo. Un intero reparto di agenti ha fatto irruzione dentro la curva bulgara menando manganellate e un altro ancora ha stretto i 144 del gruppo italiano nell´angolo più lontano possibile, fuori dalla portata di tiro e sgomberando praticamente l´intero settore. Fatti sparire ovviamente striscioni coi tipici caratteri grafici dell´estrema destra e soprattutto col nome delle città per evitare una più facile individuazione.
La partita sarebbe così proseguita in una clima di tensione, non coinvolgendo, per fortuna le squadre. «Bisogna fare qualcosa, così è impossibile» avrebbe detto il giovane Giuseppe Rossi alla fine. Tutto l´opposto Cannavaro: «Non parliamone, si fa il loro gioco». Un gol, un rigore, un´epulsione avrebbero potuto scatenare una violenza ancora più bestiale: ma non è successo. Salvati dallo 0-0 forse. In ogni caso alla fine la curva bulgara ha salutato tutti cordialmente: «Italia, Italia, vaffanculo».

Brutta bassa e tozza ciminiera!


Prosegue l'indagine già avviata da CritiCAttiva sul nuovissimo impianto termale nell'agro gioiese, per chi avesse perso le puntate precendenti, queste sono facilmente rintracciabili QUI.

Si narra che....
Nel Consiglio comunale del 19/06/08, il Consigliere Comunale Ludovinik ha sollevato la problematica del "cattivo odore" ( Ma quale cattivo odore? Parlava forse dell'intenso profumo di lillà?) diffuso nella zona artigianale, nei pressi della via di Putignano, sostenendo che la causa fosse il depuratore delle acque fognarie. La risposta pronta è stata che: "L'amministrazione conosce il problema e", testuali parole, " Secondo noi il cattivo odore è causato dalla scarsa altezza della canna fumaria". In altre parole: la ciminiera del depuratore (che spicca evidente nella foto in alto) è troppo bassa. E così, noi di CritiCAttiva non abbiamo perso tempo: ci siamo recati immediatamente sul luogo e con l'aiuto del nostro tecnico, l'uomo di Pandizenzero (Gingy per gli amici), abbiamo misurato l'altezza della ciminiera, in effetti molto brutta e tozza rispetto agli standard dei depuratori.
Tuttavia pare che l'amministrazione abbia già interpellato la società Acquedotto Pugliese che invece sosteneva la tesi del malfunzionamento del depuratore stesso. Strano "supporre" qualcosa... quando già se ne ha certezza. Comunque l'amministrazione assicura: "Una volta scoperta la causa, provvederemo a risolvere il problema". Sarà questa la fine di uno dei centri benessere più importanti della Puglia?


NOTA BENE:
In seguito alle segnalazioni dei lettori ed ai relativi dubbi sollevati, CritiCAttiva ha l'obbligo di informare che la suddetta ciminiera non esiste, quella presentata nelle foto è un ovvio fotomontaggio, per realizzare il quale non è stato maltrattato nessun animale e nessun omino di pandizenzero.

La Fine del Capitalismo

Quanto è bello il capitalismo! Un sistema perfetto, che regala la felicità ed il benessere a tutti. C’è la fastidiosa complicazione di quel miliardo di persone circa che soffre la fame, ma è un piccolo sciocco dettaglio. C’è il crescente inquinamento e l’uso a volte un po’ dissennato delle risorse naturali, ma è una quisquilia senza importanza. Insomma, ammettiamolo: il capitalismo è quanto di meglio si possa desiderare. Soprattutto da quando, a partire dagli anni 80, ci si è accorti che per essere ricchi e felici basta buttare al mare lo Stato, togliere i risparmi faticosamente accumulati in 50 anni di lavoro, metterli in mano ad un broker finanziario e lasciar fare a lui, mentre si dormono sonni tranquilli. Come d’incanto, nel giro di poco tempo, i risparmi raddoppieranno, triplicheranno, e anche più. Altro che quel dilettante di Gesù di Nazareth, con i suoi miseri pani e pesci! Viva i broker, viva la finanza, viva Wall Street. Viva il capitalismo e i suoi profeti! Quelli che spiegavano che basta lasciar fare agli animal spirits, al mercato, alla concorrenza, e tutto si aggiusta da solo. Via regole, via lacci, via lacciuoli. Un calcio nel didietro a quelle cassandre patetiche dei pensatori liberali che ricordavano che servono sempre regole chiare e un’autorità che le fa rispettare. Un bel vaffa a quelle stupide donnicciole socialdemocratiche degli economisti keynesiani, che pensano che senza l’intervento dello stato in certi settori il mercato combini dei guai. Al rogo, a morte, quei terroristi menagrami dei politici di sinistra, specie quelli italiani, che puzzano tutti di comunismo da lontano un miglio! Grazie ai profeti dell’ultraliberismo spinto, i Reagan, i Bush, avete visto che crescita record, che sviluppo? E’ facile: basta fare in modo che il denaro non costi nulla, e che tutte le banche lo prestino, senza preoccuparsi se verrà restituito. Chi se ne importa: c’è il mercato, no? Basta impacchettare tutto in una bella cartolarizzazione, emettere un titolo, darlo a un broker che - libero e bello come un dio greco - lo venderà, magari a credito, a qualche risparmiatore in cerca di un rapido guadagno. E via così, senza freni, senza regole, senza controlli, senza lacci e lacciuoli. Fai debiti, che paghi facendo altri debiti, tanto l’economia tira, la nave va, come diceva quel saggio e onesto politico italiano. E vedrai che tutto andrà per il meglio. Ma in questo mondo perfetto un giorno qualcuno, certamente seguace del marxismo leninismo, in qualche landa sperduta dell’America profonda, decise di fallire. Che insolvente, senza il minimo senso del mercato! E se l’insolvente non mi ridà i soldi, resto senza soldi anch’io. E divento pure io un insolvente. Il virus dell’insolvenza è tremendo. Gira che ti rigira, diventano tutti insolventi. Prima le piccole formichine. E chi se ne importa, è solo una piccola crisi passeggera. Disse Bush, il profeta: “Continuate ad investire in questa montagna di carta, mettete fiumi e fiumi di denaro a comprare altro denaro, carta che compra carta. Vedrete, che il mercato tutto aggiusterà”. Ma quando a fallire sono le grandi banche, e il panico si diffonde, la musica cambia. E allora i paladini del mercato, del capitalismo selvaggio e senza regole, si accorgono che lo Stato non fa così schifo e quella puzza che si chiama intervento pubblico, a pensarci bene è un buon profumo. Ed ecco la bella pensata: un fondo dello Stato che compra tutta quella montagna di debiti spazzatura, di carta fatta di niente, che ha arricchito per anni broker, assicurazioni, capitalisti liberisti economisti linotipisti ma certamente non i poveri cristi. Lo Stato invece paga, con soldi veri. Mille miliardi di dollari, sembra una favola, come cappuccetto rosso. Ma chi se ne importa, i broker sorridono felici, come il ragazzaccio che l’ha fatta grossa ma sa che il suo buon papà lo ha perdonato. Il conto salato di un debito pubblico grande come mezzo universo che verrà scaricato sui poveri cristi americani, che un po’ se lo terranno e la gran parte lo regaleranno ai poveri cristi europei, che ne regaleranno gran parte ai poveri cristi cinesi e brasiliani e russi, che ne daranno la gran parte ai poveri cristi che muoiono di fame, che se lo terranno loro, che ben gli sta così imparano a non lodare il capitalismo anche loro. Se questa fosse una favola, adesso arriverebbe un principe, un cacciatore, che se la prenderebbe con i draghi, i lupi, i cattivi: i broker, i profeti del capitalismo selvaggio, Bush e tutti i suoi amici. E che salverebbe i buoni: tutti noi poveri cristi e quei poveri cristi più poveri cristi di noi. Ma questa non è una favola. Cari poveri cristi, anche stavolta, grazie al capitalismo selvaggio e senza regole, gli animal spirits lo metteranno nel didietro proprio a voi!

Buon tutto!

Gomorra non è tanto lontana

“Non basta essere onesti per sentirsi innocenti”

Navigando in internet ci si può facilmente imbattere in un sito che ha un nome che molti di noi conoscono: www.robertosaviano.it; è il sito ufficiale di Roberto Saviano, il giovane scrittore che col suo libro, Gomorra, tradotto in 33 Paesi, ha svelato il funzionamento del Sistema, la camorra.
Questo libro ha riscosso molto successo, molti l’hanno letto, hanno scoperto cose che credevano di non sapere, specialmente in Italia. Saviano, in seguito alla pubblicazione del libro e alle minacce rivoltogli dai grandi boss nel 2006, vive sotto scorta, in un posto segreto e non riesce a trovare una casa in affitto perché i padroni di casa temono ripercussioni; è solo e non ha paura di ammetterlo. Vorrebbe tornare nella sua terra, ma ad aspettarlo ci sono minacce di morte, scritte sui muri che, abbastanza chiaramente, lo invitano a non tornare. Questo ragazzo ha solo 29 anni. Ne aveva 26 quando è iniziato il suo travaglio, nel pieno dell’età in cui molti di noi non sanno ancora cosa fare della propria vita, lui ha effettuato una scelta delicatissima, forse non sapendo quali sarebbero state le conseguenze, ma certamente immaginandolo.
La sua storia ha suscitato forti emozioni, a volte discordanti: c’è chi prova una forte compassione e chi, con sufficienza, pensa che “alla fine si è fatto un sacco di soldi”, molti lo stimano, ad alcuni non fa nessun’effetto: tanto se l’è cercata.
Il punto, ora, non è dare un giudizio sulla sua storia personale. Bisogna fare in modo che di quella scelta lui non si penta. Non basta leggere Gomorra per dire:”Io sto con lui”. Sul sito ci sono interventi periodici dello scrittore che dice la sua su alcuni eventi legati alla camorra . Sono interventi molto interessanti, che non costa niente leggere di tanto in tanto. L’ultimo, risalente al 22 settembre, si chiama “Lettera alla mia Terra”, sulla scia degli avvenimenti di Castelvolturno.
È una lettera in cui, come nel suo stile, dà nomi e cognomi dei responsabili dei vari delitti e, seppur parlando fondamentalmente della Campania, fornisce ottimi spunti di riflessione anche per chi non vive in quella terra ed erroneamente pensa che sia solo un problema lontano.
Non c’è niente di più sbagliato del pensare che questi avvenimenti non ci riguardino. Camorra, ‘ndrangheta, mafia o sacra corona unita sono nomi che identificano queste organizzazioni criminali anche a livello geografico; Napoli, Reggio Calabria, Palermo o Bari. Questo non è vero. La criminalità organizzata affonda le radici in queste località, ma è diffusa ormai in tutto il territorio italiano e anche fuori dai suoi confini; è un fenomeno che interessa anche le regioni del nord Italia che finora se ne ritenevano immuni. Opinione comune è che le guerre tra i clan che si stanno consumando in questo periodo in Campania (ma di cui è stata protagonista anche la Puglia) non tocchino gli esterni. Si sente spesso dire:”che si uccidano tra di loro”. Bene, con questa lettera Saviano precisa che non si tratta solo di omicidi tra criminali. Le vittime della mattanza sono anche imprenditori che si rifiutano di pagare il pizzo, immigrati che non hanno nulla a che fare con spaccio e prostituzione, ma che vengono sfruttati dai padroni o semplicemente gente che passa di lì per caso. Tutto questo apparentemente non ha niente a che fare con il nostro piccolo paese di provincia. Non sono così diffusi gli omicidi per mafia a Gioia del Colle, anche se non siamo immuni da sparatorie, che ci sono state anche ad Adelfia e Bari ad un trentina di chilometri da qui; non ci sono collusioni tra mafia e politica, ma ce ne sono state almeno a detta del decreto prefettizio che ha portato al commissariamento del nostro Comune per infiltrazioni mafiose nei primi anni novanta, e sembra che vada tutto bene. In realtà questo non basta; ammonisce Saviano:”Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient'altro. Vi bastano queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire "non faccio niente di male, sono una persona onesta" per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e sull'anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari non felici ma in pace? Vi basta veramente? “
Qui a Gioia non va tutto bene. La mafia, non quella di Palermo, ma la mafia come atteggiamento mafioso c’è anche qui. Si fa finta di non vederlo o di non averlo mai visto, ma c’è ed agisce sotto gli occhi di tutti. Basti pensare alla storiella sui voti di scambio alle scorse elezioni, girava voce che un voto fosse quotato tra i 25 e i 50 euro a seconda della disponibilità economica del candidato. Per fortuna non ho mai assistito a trattative del genere, per cui non voglio crederci, ma ho assistito in prima persona a dichiarazioni di voto per l’uno o per l’altro candidato (certo, la mafia è bipartisan) in base a “favori” ricevuti in passato o da ricevere in caso di vittoria. Gente comune, ma anche persone con una forte connotazione politica costrette a tradirla in vista di un posto di lavoro o di una concessione che probabilmente non sarebbero o non sono mai arrivate. Brava gente insomma. Questo è un atteggiamento mafioso, un ricatto in tutti i sensi. Ma le vittime di questo ricatto forse non se ne sono ancora rese conto sentendosi addirittura privilegiate nel disporre dei favori del politico in questione. Il discorso è quello di Saviano: non basta essere una persona onesta per sentirsi innocente. La mafia è anche qui e si presenta in forme più moderate, ma ugualmente deleterie per la nostra società. La denuncia non va relegata a pochi, ma deve essere fatta da molti, devono uscire allo scoperto certe logiche mafiose che si annidano dappertutto e non solo in vista di elezioni politiche, ma in ogni momento in cui il più forte cerca di prevalere sul più debole grazie al potere di cui dispone. La rassegnazione non garantisce una via di fuga. Se non si sradica dal basso il marcio, anche semplicemente dicendo un NO a chi promette favoritismi in cambio di qualcosa, tutto ciò che succede in altri posti, presumibilmente lontano da noi non cesserà mai.
Roberto Saviano cerca di smuovere le coscienze, non vuole compassione. Ha scelto di scrivere quel libro e di esporsi in prima persona perché sperava di poter cambiare le cose non solo nella sua regione, ma in una società in cui si può essere solo vittima o carnefice e il più forte riesce sempre a prevalere.
Bisogna cercare con un piccolo sforzo di non rendere vana la sua scelta. Anche da un piccolo paese come Gioia del Colle.

Quel discorso che tanto ha offeso la Camera dei Deputati

Di seguito riporto la fedele traduzione del discorso di G.W. Bush alla Camera per l'approvazione del piano da 700 miliardi, quello che tanto ha scandalizzato il Congresso che lo ha bollato come "socialistico"... noi di CritiCAttiva ci saremmo davvero tanto indignati!

Dalla lettera di G.W. Bush agli apostoli:

"Buonasera. Questo è un periodo straordinario per l’economia americana.
Durante le ultime settimane, molti americani sono stati in ansia per le loro finanze e per il loro futuro. Io capisco la loro preoccupazione e la loro frustrazione.
Abbiamo assistito a oscillazioni a tre cifre nel mercato finanziario. Le maggiori istituzioni finanziarie hanno vacillato sull’orlo del collasso, e alcune sono fallite. Come è cresciuta l’incertezza, così le banche hanno limitato i prestiti, i mercati creditizi si sono congelati, e famiglie e imprenditori hanno trovato forti difficoltà ad avere denaro in prestito.
Siamo proprio in mezzo ad una seria crisi finanziaria ed il governo federale sta rispondendo con una azione decisiva.
Abbiamo dato una spinta al mercato dei fondi comuni e abbiamo agito per impedire ai maggiori investitori di far calare intenzionalmente le azioni per loro profitto personale.
Cosa più importante, la mia amministrazione sta lavorando con il Congresso per affrontare le cause che stanno alla base di gran parte dell’instabilità nei nostri mercati. Le risorse finanziarie sono strettamente collegate ai mutui ipotecari che hanno perso valore durante il declino del mercato immobiliare e le banche che detengono queste risorse hanno limitato i crediti. Il risultato è che la nostra intera economia è in pericolo.
Dunque, io propongo che il governo federale riduca il rischio venutosi a creare a causa di questi elementi problematici e fornisca urgentemente il denaro necessario cosicchè le banche ed altre istituzioni finanziarie possano riprendere ad erogare prestiti.
Questo sforzo di salvataggio non è mirato a proteggere alcuna compagnia o attività individuale. È mirato a proteggere complessivamente tutta l’ economia americana. Aiuterà i consumatori e gli imprenditori americani a procurarsi credito per andare incontro alle esigenze giornaliere a per creare nuovi posti di lavoro. Inoltre, aiuterà a mandare un segnale ai mercati di tutto il mondo che il sistema economico americano è tornato in pista.
So che molti americani hanno delle domande stasera: come siamo arrivati a questo punto nella nostra economia? Come funzionerà la soluzione che ho proposto? E cosa significherà questo per il vostro futuro finanziario?
Queste sono ottime domande e meritano risposte chiare.
Per prima cosa, come ha raggiunto questo punto la nostra economia? Bene, molti economisti sono d’accordo sul fatto che i problemi di cui siamo oggi testimoni si sono sviluppati durante un lungo periodo di tempo. Per più di dieci anni una enorme quantità di denaro è confluita negli Stati Uniti da investitori esteri perché il nostro Paese è un posto attraente e sicuro per gli affari.
Questo grande afflusso di denaro nella banche e finanziarie statunitensi insieme con bassi tassi d’interesse, ha reso facile agli americani ricevere credito. Questi sviluppi hanno permesso a molte famiglie americane di prendere soldi in prestito per auto, case e per il college, alcuni per la prima volta. Hanno permesso a molti imprenditori di ottenere prestiti per intraprendere nuovi affari e creare posti di lavoro.
Sfortunatamente, ci sono state alcune serie conseguenze negative, in particolare nel mercato immobiliare. Facile accesso ai crediti, combinati con l’erronea supposizione che il valore delle case avrebbe continuato a salire, hanno condotto a eccessi e cattive decisioni.
Molti creditori ipotecari hanno approvato prestiti senza esaminare attentamente la solvibilità. Molti mutuatari hanno usufruito di prestiti molto più di quanto si sarebbero potuti permettere, supponendo che avrebbero potuto vendere o rifinanziare le loro case a prezzi più alti in un secondo momento. L’ottimismo sul valore delle case ha anche portato ad un boom nelle costruzioni .
Infine, il numero delle nuove case ha superato il numero delle persone disposte a comprarle. E con l’offerta che supera la domanda, i prezzi delle case sono caduti, e questo ha creato un problema.
I mutuatari con ipoteche a tasso variabile che avevano pianificato di vendere o rifinanziare le loro case a prezzi più alti, sono rimasti bloccati con case dal valore inferiore a quello che si aspettavano, insieme rate che non si possono permettere di pagare.
Come risultato, molti detentori di ipoteche hanno iniziato ad essere inadempienti. Queste diffuse inadempienze hanno prodotto effetti anche oltre il mercato immobiliare.
Capite, nel mercato ipotecario, i mutui sono spesso “impacchettati” e convertiti in prodotti finanziari chiamati titoli di finanziamento ipotecario. Questi titoli sono stati venduti a investitori di tutto il mondo. Molti investitori hanno ritenuto questi titoli affidabili e hanno fatto poche domande sul loro attuale valore. Due dei maggiori acquirenti di questi titoli di finanziamento ipotecario sono stati Fannie Mae e Freddie Mac. Poiché queste compagnie erano statutizzate dal Congresso molti hanno creduto che fossero garantiti dal governo federale. Questo ha permesso loro di prendere in prestito enormi somme di denaro, alimentando il mercato di discutibili investimenti e mettendo a rischio il nostro sistema finanziario. Il declino del mercato immobiliare ha fatto scattare un effetto domino attraverso la nostra economia.
Quando i valori delle case stavano scendendo, i debitori non pagavano le loro ipoteche, e gli investitori detentori dei titoli di finanziamento ipotecario hanno iniziato a esporsi a grosse perdite. Poco tempo dopo, questi titoli sono diventati così inaffidabili da non poter essere comprati o venduti. Le banche di investimento come Bear Stearns e Lehman Brothers si sono trovate affibbiate grandi quantità di titoli che non hanno potuto vendere. Hanno esaurito il denaro necessario per far fronte ai loro debiti immediati , e si sono trovati di fronte al collasso.
Altre banche si sono trovate di fronte a gravi difficoltà finanziarie. Queste banche hanno iniziato a trattenere il loro denaro, i prestiti si sono prosciugati e i meccanismi del sistema finanziario americano si sono sgretolati fino all’arresto.
Con la situazione che diventa sempre più precaria giorno per giorno, sono di fronte ad una scelta, intervenire con una drammatica azione di governo, o tirarmi indietro e permettere che le azioni irresponsabili di qualcuno possano minare la sicurezza finanziaria di tutti.
Io sono un forte sostenitore della libera impresa, quindi il mio istinto naturale si oppone all’ intervento del governo. Io credo che le compagnie che prendono cattive decisioni dovrebbero essere libere di uscire dagli affari. In normali circostanze, avrei seguito questa linea. Ma queste non sono normali circostanze. Il mercato non sta funzionando in maniera corretta. C’è stata una diffusa perdita di fiducia e i maggiori settori del sistema economico americano sono a rischio di chiudere i battenti. I maggiori esperti di economia del governo avvertono che, senza un’immediata azione del Congresso, l’America potrebbe scivolare in un panico finanziario e potrebbe spiegarsi uno scenario sconvolgente. Sempre più banche potrebbero fallire, comprese alcune nelle vostre comunità. Il mercato azionario potrebbe calare sempre di più, cosa che ridurrebbe il valore delle vostre pensioni. Il valore della vostra casa potrebbe precipitare. Le preclusioni ad accedere a prestiti aumenterebbero drammaticamente. E se voi possedete un’impresa o una fattoria trovereste molto difficile e più costoso ottenere credito. Molti imprenditori chiuderebbero le porte e milioni di americani perderebbero il lavoro. Anche se avete un’ ottima storia creditizia, sarebbe più difficile per voi ottenere dei prestiti per acquistare un’auto o per mandare i vostri figli al college. E per ultimo, la nostra nazione potrebbe provare una lunga e dolorosa recessione. Concittadini, dobbiamo fare in modo che questo non succeda. Io apprezzo il lavoro dei leader di entrambi i partiti nelle due camere del Congresso nell’affrontare questo problema e nell’apportare miglioramenti alla proposta che la mia amministrazione ha mandato loro. C’è uno spirito di collaborazione tra Democratici e Repubblicani a tra il Congresso e questa amministrazione. Con questo spirito ho invitato i Senatori McCain e Obama ad unire i leader del Congresso di entrambi gli schieramenti alla Casa Bianca domani per contribuire rapidamente alle nostre discussioni verso un disegno di legge bipartisan.
So che un pacchetto di salvataggio economico rappresenterà un voto difficile per molti membri del Congresso. È difficile approvare un disegno di legge che assegna così tanti soldi duramente guadagnati dai contribuenti. Capisco anche l’insoddisfazione degli americani responsabili che pagano puntualmente il loro mutuo, presentano la loro dichiarazione dei redditi ogni 15 aprile e sono riluttanti a pagare i costi degli esuberi di Wall Street. Ma data la situazione a cui siamo di fronte, non approvare il disegno di legge costerebbe molto di più a questi americani fra non molto.
Molti americani si stanno chiedendo, come funzionerà questo piano di salvataggio? Dopo molte discussioni, c’è ora un diffuso accordo sui principi che questo piano includerebbe. Vorrei eliminare il rischio creato da questi problematici elementi, inclusi i titoli di finanziamento ipotecario che ora stanno intasando il sistema finanziario. Questo libererebbe le banche dal riprendere il flusso di crediti alle famiglie e agli imprenditori americani. Un piano di salvataggio sarebbe anche concepito per assicurare che i contribuenti siano protetti. Accoglierebbe la partecipazione di istituti finanziari, grandi e piccoli.
Si accerterebbe che i dirigenti che hanno fallito non ricevano una manna dalle vostre tasse.
Stabilirebbe un’ asse bipartisan che sorvegli l’attuazione del piano, e sarebbe messo in azione il prima possibile. In una consultazione privata con il segretario del Tesoro Hank Paulson, con il Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, ed il Presidente della SEC Chris Cox, Venerdì ho annunciato il piano.
Per prima cosa il piano è abbastanza grande per risolvere un serio problema. Sotto la nostra proposta il governo federale elargirà 700 miliardi di denaro pubblico al massimo per l’acquisto dei titoli che stanno intasando il sistema finanziario.
A breve termine questo renderà libere le banche di riprendere il flusso dei crediti alle famiglie e agli imprenditori americani e questo aiuterà la nostra economia a crescere.
In secondo luogo, sebbene il mercato abbia perso fiducia nei titoli di finanziamento ipotecario, i loro prezzi siano calati drasticamente, il valore di molti di questi titoli sarà probabilmente più alto del loro prezzo corrente, perché la maggioranza degli americani alla fine estinguerà i mutui. Il governo è l’unica istituzione con la pazienza e le risorse per comprare questi titoli al loro basso prezzo corrente e tenerli finché il mercato non tornerà normale. E quando questo accadrà, il denaro confluirà di nuovo nel Tesoro non appena i titoli saranno venduti, e ci aspettiamo che molto, se non tutto, il denaro pubblico che abbiamo investito sarà restituito. L’ultima domanda è, cosa significherà questo per il vostro futuro economico? Bene, il primo provvedimento – la proposta di provvedimento - che ho abbozzato stasera è per salvaguardare la sicurezza finanziaria dei lavoratori, delle famiglie e degli imprenditori americani. Il governo federale continuerà a far rispettare leggi e regolamenti che proteggano il vostro denaro. Il Dipartimento del Tesoro ha recentemente offerto una assicurazione governativa per il mercato dei mutui. E attraverso la FDIC , ogni libretto di risparmio, conto corrente e certificato di deposito è assicurato dal governo federale fino a 100,000 dollari.
La FDIC esiste da 75 anni e nessuno ha mai perso un penny su un deposito assicurato, e questo non cambierà.
Una volta che la crisi sarà risolta ci dovrebbe essere tempo per aggiornare le nostre strutture di controllo finanziario. L nostra economia globale del 21mo secolo rimane largamente regolata da leggi sorpassate del 20mo secolo.
Recentemente, abbiamo visto come una compagnia può crescere così tanto che il suo fallimento mette in pericolo l’intero sistema finanziario.
All’ inizio di quest’anno, il Segretario Paulson ha proposto un programma che avrebbe modernizzato i nostri regolamenti finanziari. Per esempio la Federal Reserve sarebbe stata autorizzata a dar un’occhiata più da vicino alle operazioni delle compagnie attraverso la gamma finanziaria e poter così assicurare che le loro azioni non minaccino totalmente la stabilità finanziaria.
Ci sono altre buone idee, e i membri del Congresso dovrebbero prenderle in considerazione. Appena lo faranno, dovranno assicurare che gli sforzi per regolare Wall Street non finiscano ostacolando la nostra abilità di crescita economica.
Nel lungo periodo gli americani avranno buone ragioni per aver fiducia nella nostra forza economica. Nonostante correzioni nel mercato ed esempi di abuso, il capitalismo democratico è il miglior sistema conosciuto. Ha liberato i talenti e la produttività e lo spirito imprenditoriale dei nostri cittadini. Ha reso questo Paese il miglior posto al mondo per investire e fare affari. E ha dato alla nostra economia la flessibilità e la resistenza di assorbire gli shock, adattarsi e risollevarsi.
La nostra economia è di fronte ad un momento di grande sfida, ma noi abbiamo superato altre sfide prima d’ora, e supereremo anche questa. So che gli americani talvolta si scoraggiano davanti ai toni di Washington e all’apparente lotta senza fine tra le parti politiche, come finora ci ha mostrato la storia, in tempi di dure prove, funzionari eletti che nominano per l’occasione.
E insieme dimostreremo al mondo un’altra volta che tipo di Paese è l’America: una nazione che affronta i problemi a testa alta, dove i leader si uniscono per superare le grandi prove, e dove la gente di qualsiasi origine può lavorare duramente, sviluppare il suo talento e realizzare i suoi sogni. Grazie per avermi ascoltato. Che Dio vi benedica." (Così dice la nonna...)