Sannicandro è abbastanza lontana, ma l'amianto no.



I rifiuti, questo patrimonio nazionale, nella cui produzione, recupero, mantenimento e conservazione ha primeggiato (sui giornali nazionali e internazionali) la regione Campania, (questa cattiva!). Molti tuttavia ignorano che ai Rifiuto Awards è stata la Puglia ad ottenere il premio: "Discarica Abusiva più grande d'Europa", consegnato direttamente da Oscar il Grouch (nella foto in basso a destra) a Deliceto, ridente comune del Foggiano, per i suoi ricchi 500.000 metri cubi di spazzatura e per aver deviato il corso del fiume Cervaro. Nella serata di premiazione, Oscar ha comunque ricordato a tutti i Borgheziani presenti che nella classifica per gli illeciti delle ecomafie spicca al secondo posto la regione Veneto con il suo 9,6% del traffico complessivo, tra il 12,7% della Campania e l'8,1% della Puglia. Quest'ultima ha però buone possibilità di recuperare posizioni (come ci mostra QUI il dossier di Libera) sopratutto grazie alle gentili donazioni di provenienza campana, sempre se il paventato federalismo all'italiana non blocchi le trasmigrazioni di rifiuti lungo la carovana Veneto-Campania-Puglia.

In che modo possiamo contribuire noi gioiesi? Semplice: anche noi possediamo piccoli giacimenti urbani di prezioso amianto, quindi perchè non prendere l'esempio della modernissima discarica abusiva di Sannicandro?

Se qualcuno non ricorda o non sa di cosa stiamo parlando, CritiCAttiva consiglia la solita salubre passeggiata di mezza giornata in Via Amendola , a metà strada tra il parcheggio della Coop e Padre Semeria, a poca distanza dal campetto di calcio e dall'asilo, un luogo ideale per divertirsi con gli amici respirando a pieni polmoni...



A rendere salubre l'ambiente è una scintillante copertura in cemento amianto, già bonificato (?) tramite incapsulamento, ma chiaramente maltenuto. Qualche malpensante ha addirittura sollevato la questione in consiglio comunale, interrogando l'amministrazione sulle proposte di smaltimento dei depositi nel centro urbano e dintorni. La risposta poco allarmata è stata che "Già da tempo si cerca di individuare una ditta per una collaborazione con la SPES" sia per la gestione del problema amianto, sia per altre problematiche relative ai rifiuti.

Noi di CritiCAttiva abbiamo già pronta una risoluzione snella e agevole per la comunità gioiese: chiederemo alla Guardia di Finanza di Gioia del Colle indicazioni stradali per raggiungere la discarica abusiva di Sannicandro. Come vedete, a noi non serve un Ministro per la Semplificazione...

Contro, ma uniti. 11 ottobre in piazza!


E' l'11 ottobre la data della manifestazione unitaria delle sinistre italiane, affinché le richieste convergano in un appello rivolto al Governo e al popolo italiano. A parteciperanno saranno partiti, associazioni e comitati territoriali, manifestando uno scontento generale nei confronti della destra. Il tentativo è quello di ricostruire un’opposizione efficace, superando la delusione provocata dai fallimenti del Governo Prodi. “L’attuale minoranza parlamentare – come si legge dall’appello del comitato promotore della manifestazione - non è certo in grado di svolgere questo compito, e comunque non da sola, animata com’è da pulsioni consociative sul piano delle riforme istituzionali, e su alcuni aspetti delle politiche economiche e sociali (come tanti imbarazzati silenzi dimostrano, dal caso Alitalia all’attacco a cui è sottoposta la scuola, dalla militarizzazione della gestione dei rifiuti campani alle ordinanze di tante amministrazioni locali lesive degli stessi principi costituzionali).” Difatti Anna Picciolini, dell’associazione Sinistra Unita e Plurale, ha ormai concretizzato una rete di adesioni che comprendono partiti e associazioni.

Il PdCI ha reso noto, tramite il segretario Oliviero Diliberto, di condividere pienamente lo spirito della manifestazione perché: « Bisogna fare opposizione, non possiamo farla in Parlamento ma la faremo dalla piazza». Il Partito della Rifondazione Comunista, benché tenga insieme correnti differenti al suo interno, è deciso a partecipare in toto alla manifestazione: Nichi Vendola (il candidato alla segreteria sconfitto) e Paolo Ferrero (segretario attualmente in carica), infatti, scenderanno unitamente in piazza. Ferrero però ci tiene a precisare che c’è la necessità di ricostruire un'opposizione forte nel Paese, che rappresenti un'alternativa al Governo e al Pd. «La manifestazione deve essere un punto di partenza - afferma il leader del PRC - di un lavoro sui territori, non solo come azione di protesta ma per riuscire ad incidere, a cambiare le cose, a partire da temi fondamentali, come il contratto di lavoro nazionale». I Verdi per la Pace intanto non hanno ufficialmente assicurato la loro presenza; tuttavia le adesioni arrivano dagli esponenti del partito del Sole che Ride, come Paolo Cento e la portavoce Grazia Francescato (che guida il partito dopo il congresso di luglio che vedeva Alfonso Pecoraro Scanio segretario uscente), la quale sottolinea l’importanza di fare propri temi fondamentali ormai privi di rappresentanza parlamentare. Anche la Sinistra Democratica è stata contattata e Claudio Fava, aderendo all’iniziativa, spiega: «Avevo chiesto al Pd di lavorare ad un'unica manifestazione ma non c'è stata la disponibilità del Partito Democratico, per essere insieme in piazza e per la costruzione di un nuovo centrosinistra. Il 25 ottobre sembra più un “Pd Pride”, l'11 ottobre invece l'opposizione torna ad ascoltare e a parlare al Paese». E’ in programma il coinvolgimento dell’Arci e della Fiom.

Al Governo si chiederà con forza di

Pace: riprendere un’azione per la pace e il disarmo dinanzi a tutti i rischi di guerra, oggi particolarmente acuti nel Caucaso, riaffermando il ruolo principale dell’Europa;

Salari e pensioni: imporre un’azione di difesa delle retribuzioni e delle pensioni falcidiate dal caro vita. Si chiede inoltre di valorizzare tutte le forme di lavoro: lottando contro il precariato e il lavoro nero;

Morti bianche: intensificare i controlli e imporre l’applicazione delle sanzioni alle imprese che non rispettano i criteri basilari di sicurezza o non investono in questi;

Tagli: ritirare i tagli indiscriminati alla scuola pubblica, all’Università, alla ricerca e alla cultura, ritirare i tagli al Servizio Sanitario Nazionale, nati da un’ipotesi di federalismo fiscale deprivato di ogni principio di mutua solidarietà;

Laicità: liberare lo stato dai vincoli del Vaticano, come dimostra la riforma Gelmini, che prevede il maestro unico, senza però toccare o eliminare il maestro apposito per la religione cristiana; riconoscere pieni diritti, tramite l’uguaglianza sostanziale delle coppie formate da persone di stesso sesso, su richiesta dei movimenti GLBT, al pari degli altri paesi europei; perfezionare la legge 6/2004 sul testamento biologico, adeguandola ai casi di accanimento terapeutico a cui si assiste;

Ambiente: incentivare l’utilizzo delle fonti rinnovabili, tramite finanziamenti alle centrali pulite; avviare un piano nazionale per il sostegno alla ricerca con metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali che riduca da subito il ricorso alla vivisezione; incentivare la raccolta differenziata; sostenere una forte ripresa del movimento antinuclearista;

Politiche locali: sostenere le vertenze territoriali (No Tav, No Dal Molin, ecc.),
intendono intervenire democraticamente su temi di grande valore per le
comunità, a partire dalle decisioni collettive sui temi ambientali, sulla
salute e sui beni comuni.

Giustizia: contrastare tutte tentazioni autoritarie volte a negare o limitare fondamentali libertà della magistratura, della comunicazione e della libertà di stampa. Affermare una cultura della legalità contro la tendenza a garantire l’immunità dei forti.

Legge elettorale: ripristinare la scelta del candidato da parte dell’elettore.

Se anche Sarkozy....

E mentre Berlusconi è attivamente impegnato in Umbria... al centro benessere... Sul Corriere della Sera qualcuno scrive:

L' affondo di Sarkozy all' Onu: «Il capitalismo va regolato»

Il brasiliano Lula propone di rifondare le «istituzioni finanziarie internazionali per impedire l' anarchia della speculazione».
Ban Ki-moon: c' è bisogno di una nuova governance degli affari.
Ahmadinejad: «L' impero americano è arrivato al capolinea»

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI NEW YORK - La rivincita dello spirito gollista su scala internazionale. Il rilancio dell' idea che il capitalismo globalizzato vada regolato dall' alto, guidato con mano ferma da una leadership mondiale, impedendo che i mercati finanziari vengano lasciati alla mercé degli speculatori. Quando i libri di Storia verranno scritti, la sessione inaugurale delle Nazioni Unite del 2008 verrà probabilmente indicata come il momento della svolta, l' ora in cui il mondo scelse di ripensare i termini e le condizioni del suo sviluppo, minacciato dalla più drammatica e profonda crisi sistemica degli ultimi cento anni. Forse è improprio parlare di duello, di fronte alla scelta interventista con cui il governo degli Stati Uniti ha già stravolto la natura stessa del modello americano. Ma non v' è dubbio che ieri mattina, nell' aula Generale del palazzo di Vetro, a vincere la contesa intellettuale sia stato Nicolas Sarkozy, moderno erede della tradizione colbertista. Il presidente francese ha proposto che i capi di Stato e di governo dei Paesi più direttamente interessati si riuniscano entro la fine dell' anno, «per riflettere e tirare le lezioni» della più grave crisi finanziaria da quella degli Anni Trenta. «Ricostruiamo insieme - ha detto Sarkozy, nel passaggio cruciale del suo discorso - un capitalismo regolato, dove pezzi interi dell' attività finanziaria non siano abbandonati alla sola valutazione degli operatori del mercato, dove le banche facciano il loro mestiere, che è quello di finanziare lo sviluppo piuttosto che la speculazione». Il capo dell' Eliseo, attualmente presidente di turno dell' Unione europea, ha dato anche una prima indicazione concreta, proponendo sanzioni penali «per chi mette in pericolo il denaro dei risparmiatori». A preparare il terreno a Sarkozy erano stati il segretario generale dell' Onu, Ban Ki-moon e il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva. Esiste «il pericolo che le nazioni si rinchiudano su se stesse, invece di immaginare un avvenire condiviso e di costruire una nuova leadership mondiale», ha detto Ban Ki-moon, secondo cui «c' è bisogno di una nuova visione della governance e dell' etica degli affari, con più compassione e meno fede cieca nella magia del mercato». Lula ha proposto di rifondare le «istituzioni finanziarie internazionali, che oggi non hanno né autorità, né strumenti per impedire l' anarchia della speculazione». E ha ammonito i grandi Paesi di non cercare di «imporre» decisioni sugli altri: «Il carattere globale di questa crisi chiede soluzioni multilaterali legittime e riconosciute». La riflessione sui torbidi economici e finanziari, che ha dominato la giornata, ha finito per spiazzare l' intervento di George Bush, il suo ottavo e ultimo davanti all' Assemblea generale. Non che il presidente ne abbia taciuto, ricordando di «aver compiuto passi decisivi per prevenire una severa distruzione dell' economia americana». Ma il suo riferimento al massiccio piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari, che Henry Paulson ha concepito e sta discutendo con i leader del Congresso, è stato solo per rassicurare la comunità internazionale che l' Amministrazione stia facendo la sua parte. Così, è passato in secondo piano il testamento politico di Bush all' Onu, l' organizzazione che una volta aveva messo in guardia dal rischio dell' irrilevanza e che oggi invece rivaluta come «più necessaria che mai». Indispensabile nella lotta al terrorismo, nel contenimento delle ambizioni nucleari di Iran e Corea del Nord, nella difesa della sovranità e della libertà delle piccole nazioni, com' è il caso della Georgia violata dall' invasione russa. Sotto lo sguardo del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, intervenuto nel pomeriggio, Bush ha accusato Teheran e la Siria di «continuare a sponsorizzare il terrorismo», ma ha rivendicato i progressi compiuti, ricordando che i regimi legati alla galassia del terrore sono diminuiti. «Sarebbe comodo, ma sbagliato - ha detto il presidente americano - pensare che con l' avanzare del secolo, il pericolo terrorista sia meno grave. Per avere successo dobbiamo essere concentrati, risoluti ed efficaci: invece di approvare risoluzioni di condanna dopo gli attacchi, bisogna cooperare di più per prevenirli». Duro intervento di Ahmadinejad: «Il popolo iraniano resisterà alle intimidazioni dell' Occidente. L' impero americano si avvicina al capolinea».

Valentino Paolo
(24 settembre 2008) - Corriere della Sera

27 Settembre: a Bari contro la Gelmini


SABATO 27 SETTEMBRE
Tutti quanti alla manifestazione!
A Bari, in piazza prefettura, ore 09:00



CritiCAttiva sarà con voi...



Morire di Lavoro, Daniele Segre a Brindisi


Morire di Lavoro. Il film di Daniele Segre in Piazza della Vittoria il 25 settembre alle ore 18:30

Le Federazioni Provinciali di Brindisi PDCI e PRC invitano la cittadinanza tutta alla visione del film di Daniele Segre Morire di Lavoro che sarà proiettato a Brindisi (tempo permettendo) in Piazza della Vittoria il 25 settembre alle ore 18:30. Nella nostra terra c' è un grande polo industriale chimico-energetico . Brindisi ha già dato, ha dato la sua manovalanza e la salute del suo territorio, in cambio di qualche briciola, mentre i profitti e la ricchezza sono spartiti altrove.

Qui restano devastazione ambientale e sociale, disoccupazione di ritorno, immigrazione e morti sul lavoro. Per lavorare abbiamo concesso tutto. Per diversi decenni il ricatto occupazionale ha segnato le nostre esistenze, i nostri desideri, la nostra cultura.

Inconsapevoli allora che il prezzo da pagare sarebbe stato altissimo, fino a rubarci la vita, abbiamo abbassato la testa e detto sempre si per fame di lavoro.

Dibattere su questi temi, denunciare illegalità e ingiustizie nei posti di lavoro può essere una buona occasione per iniziare un percorso di consapevolezza e di solidarietà



MORIRE DI LAVORO
di Daniele Segre
con il sostegno del Piemonte Doc Film Fund
BRINDISI Piazza Vittoria 25 settembre 2008 ore 18.30



"Io credo, come uomo, cittadino e regista, che occorra trovare le energie per riprendere un cammino che da molto, troppo tempo si è interrotto e che non ha permesso ai lavoratori e alle loro famiglie di lavorare e vivere con la serenità necessaria. Credo sia ora di rialzare la testa, di non vergognarsi più, di ottenere il rispetto della legalità nei luoghi di lavoro, perché ogni mattina si deve andare a lavorare senza dovere avere la paura di non tornare a casa la sera" (DANIELE SEGRE)

Seguirà dibattito.

Quando il carbone è pulito ed il nero diventa bianco




“I pochi che ancora non hanno capito, capiranno. Dopo tanti sacrifici, anni di lavoro e qualche vita umana, si è costruita questa modernissima centrale dove tutto è controllato e tutto è sicuro». Apparentemente paragonabile al discorso di un Faraone che desiderava la sua tomba piramidale, o di un Imperatore romano che si permetteva il lusso di sacrificare qualche suddito per costruire un circo, in realtà questa breve, ma molto chiara affermazione, è solamente l’incipit del discorso inaugurale del nostro Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola in occasione dell’apertura di una delle più moderne e pulite centrali elettriche.





Non stiamo parlando di acqua, sole o vento, benché il tutto lo lascia pensare. Parliamo della nuovissima “centrale a carbone pulito” di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia. La centrale che è costata solo qualche vita umana e qualche miliardo di euro. Vite operaie, si intende. Altrove avrebbero dedicato la grande opera a chi è morto per realizzarla, l’unico nome impresso sulla facciata è Enel l’energia che ti ascolta. La grande eredità che ci ha lasciato è stata una lapide per Ivan Ciffary, 24 anni, precipitato da quasi 20 metri, una per Michele Cozzolino, 31 anni, ucciso da un tubo per la costruzione dei ponteggi, e tante o troppe bugie.


Prima fra tutte il concetto di carbone pulito. A meno che a Torre Valdaliga non intendano bruciare il carbone di zucchero che si dona ai bambini CATTIVI in occasione dell’Epifania, nella centrale bruceranno carbone, semplice e purissimo carbone. Neanche italiano, dal momento che nel mondo siamo conosciuti come la terra del Sole e non del carbone, dei cui giacimenti siamo pressoché privi. Il carbone che importeremo verrà bruciato in una centrale effettivamente moderna. Il fumo infatti passa attraverso macchine per la desolforazione, la denitrificazione e la cattura di polveri. Rispetto alla struttura precedente (ossia una centrale ad olio combustibile) le emissioni di ossido di azoto saranno contenute del 61% e quelle di polveri e anidride solforosa dell'88%. Il nuovo impianto avrà una capacità totale di 1980 MW e comporterà un abbattimento del 18% di CO2. In altre parole soddisferà la metà del bisogno energetico del Lazio, cioè il 4% della popolazione italiana. Sembra perfetto.




Eppure...



(la popolazione poco contenta di ricevere il carbone pulito: completamente ignorata. Presenti Sindaci, Amministrazioni comunali limitrofe, partiti e associazioni ambientaliste tra cui WWF e Greenpeace)









Analizzando più a fondo i dati si evince che il fumo emesso sarà pari a 6.300.000 m³ e decisamente poco pulito dato che la nostra cara atmosfera dovrà accogliere oltre 328 tonnellate di particolato ultrafino, 1.940 tonnellate di ossidi dell’azoto, 1.293 tonnellate di ossidi dello zolfo, colorati da mercurio e fluoro e addolciti dall’arsenico e da un pizzico di cloro. Che altro? Circa 10.000.000 di tonnellate di CO2 comunque emessa, nonostante l’abbattimento del 18%. Madre Natura ringrazia. Sembra logico a questo chiedersi perché. Perché se il Protocollo di Kyoto ha
imposto la diminuzione di emissione di gas inquinanti, noi apriamo centrali a carbone (a sinistra: minatori puliti dal carbone pulito)? Perché ci impegniamo nel tentativo di progettare centrali sempre più moderne, ma pur sempre inquinanti, anziché finanziare l’energia VERAMENTE pulita, con impatto ambientale pari a zero?



(impianti eolici tra Troia e Orsara di Puglia, FG)


Il buon esempio, questa volta, viene dalla Regione Puglia che negli ultimi anni ha contribuito enormemente allo sviluppo delle fonti rinnovabili arrivando oggi ad essere uno dei principali siti dello sfruttamento del fotovoltaico e i primi in Italia per lo sfruttamento dell'eolico con le nostre 658 pale, potendo così cedere fino all’88% della nostra energia al resto d’Italia. Complimenti a noi, baciati dal sole!





Eugenio Milano

Gioia del Colle, città di antichi sapori.... e di nuovi odori.

La sorridente cittadina di Gioia è largamente conosciuta per i suoi rinomati sapori: il primitivo Doc e l'arcinota mozzarella gioiese, ma l'incauto forestiero che entra a Gioia dalla Via di Putignano viene presto accolto da un altro, forse meno famoso, prodotto tipico, uno dei più gradevoli "sapori" della penisola. Forse un po' dimenticato da chi frequenta poco la zona, ma ben riconosciuto dai residenti e da chi nella zona artigianale ci lavora. Se ancora non avete avuto l'occasione di apprezzare questo prodotto dell'artigianato gioese, siete invitati a passeggiare in una tiepida giornata di sole, magari verso le ore del crepuscolo, nella zona artigianale, e magari proprio nei dintorni del depuratore (in foto il sorridente paesaggio) . Se davvero avete accettato l'invito, vorrei consigliare prima alcune piccole precauzioni per non rendere la passeggiata sgradevole:

  1. Non portate assolutamente con voi delle mascherine protettive per polveri fini-batteri, permettete che la gradevole essenza venga pienamente inalata dai vostri polmoni.
  2. Lasciate traquillamente a casa repellenti, insetticidi, antimosche e pomate cortisoniche per le punture d'insetto. Grazie al particolare microclima della zona, non verrete mai assaliti da nugoli di tafani assatanati...
  3. Se avete paura di cani randagi, sopratutto di grandi... ma davvero grandi dimensioni, questo è per voi un luogo ideale per rilassarsi: nessuna bestia feroce cercherà di inseguirvi. L'ideale per una sana mezzoretta di footing. (Nella foto accanto i cani poco randagi e di non piccolla taglia che NON troverete mai nei dintorni)
Gli innumerevoli pregi naturalistici sono riconosciuti in tutto l'interland barese. In molti prediligono questa località, specie nei week-end, per un'allegro pic-nic familiare o tra amici. Per cui consiglio vivamente a chi ancora non ha avuto l'occasione e/o l'intenzione di sfruttare le nostre ultime belle giornate di sole per una spensierata mezza giornata di relax nei pressi del depuratore (in foto la zona attrezzata).


Si vocifera che l'amministrazione comunale sia in procinto di realizzare un parco giochi per bambini dotato di pista ciclabile, giostrine e panchine. Nel mentre un gruppo di industriale del casertano ha aperto in loco un centro benessere termale, dopo che una recente ricerca dell'Università di "Medicina" di Camerino ha dimostrato le indubbie qualità rigeneranti delle esalazioni profumate di detto depuratore. Il nuovissimo complesso facile da raggiungere (in foto a destra l'ingresso principale) è dotato di uno staff di esperti (nella foto di sinistra l'intero staff all'opera) che renderà il vostro soggiorno di vostro massimo gradimento.

Pare che il merito dei salutari vapori, della scarsa popolazione di mosche e del gradevole microclima sia da ricondursi ad un'altra delle grandi fortune della nostra bella Gioia del Colle: l'industria casearia. Gli esperti hanno infatti facilmente collegato l'origine di tutto all'incapacità del depuratore della Zona Artigianale di smaltire l'enorme mole di siero caseario che viene abusivamente sversato nella fognatura comunale. (Il carico organico e, di conseguenza, l’indice di inquinamento di un litro di siero è comunque notevole: un piccolo caseificio che produce 20 m3 di reflui al giorno causa un inquinamento paragonabile a quello di una popolazione di circa 10.000 abitanti equivalenti. A tal proposito: SieroValore). Quella che quindi poteva diventare una minaccia ecologica, si è trasformata in una fonte di benessere e ricchezza per tutti i gioiesi!

Per prenotare una settimana di vacanza nel centro, clicca qui!

A breve ulteriori aggiornamenti!

Contro il Ministro della D-Istruzione Gelmini


La Nuova Riforma del Ministro della D-Istruzione Gelmini
In cosa consiste:
• OTTO MILIARDI DI TAGLI: tagli di risorse che non hanno precedenti in 150 anni di storia della scuola italiana. Ad essere danneggiato sarà soprattutto il personale docente ( 87.000 cattedre in meno) ed Ata ( 42.500 in meno). Più alunni, meno personale! I tagli colpiranno mortalmente una scuola pubblica già in difficoltà e senza risorse. Nel contempo si prevede di finanziare la scuola privata al pari di quella pubblica!

• CONTRO LA PARTE MIGLIORE DELLA NOSTRA SCUOLA: smantellata la scuola elementare, giudicata quinta del mondo per qualità: se ne riduce l’orario obbligatorio (da 30 a 24 ore settimanali!), si va verso l’eliminazione del tempo pieno, si ripristina il maestro unico che deve insegnare tutto ciò che da anni viene garantito da tre insegnanti appositamente formati. Si prevede la chiusura delle scuole con meno di 600 alunni.

• ABBASSAMENTO DELL’OBBLIGO SCOLASTICO! La negazione del diritto all’istruzione prosegue con l’abbassamento dell’obbligo scolastico ( dagli attuali 18 ai 14), ripristinando la canalizzazione precoce di tutti i quattordicenni costretti a scegliere fra scuola e formazione-lavoro. E’ l’esatto contrario di ciò che accade nel resto del mondo dove si richiede sempre più istruzione!

• LA PRIVATIZZAZIONE DELLA SCUOLA STATALE: pari finanziamenti per scuola pubblica e privata. Si prevede infatti che una scuola statale possa trasformarsi in Fondazione (istituzione di diritto privato, governata da un consiglio di amministrazione, finanziata dai privati e da famiglie facoltose oltre che dallo Stato). La scuola privata e statale-privatizzata diverrebbe la scuola delle elite privilegiate.

IL NOSTRO APPELLO a tutti i cittadini, alle forze politiche democratiche, agli insegnanti e a tutto il personale della scuola, agli studenti, ai genitori, agli intellettuali: la scuola statale ha bisogno di investimenti, di personale stabile, di aule sicure ed accoglienti, di attrezzature moderne ed efficienti.




Sez. Loc. "P. Impastato"



Vico Gelso, 4
Gioia Del Colle



Sez. Loc. "A. Gramsci"