Inattività

Apro porgendo le mie scuse agli (sporadici) lettori della piccola rubrica di Criticattiva per la prolungata assenza di articoli e riflessioni ed opinioni dalle pagine di questo blog. Un vuoto che appare ingiustificabile alla luce di tanti eventi locali e nazionali che meriterebbero approfondite discussioni che per forze di causa maggiore (tempo e lavoro) ha tenuto lontano i redattori.

Non muore comunque la volotà di proseguire questo progetto, nè appaiono meno pressanti le esigenze che hanno portato alla creazione di questo spazio. 
Chiedo quindi ancora pazienza a quanti desiderano continuare a seguire le rubriche ospitate in questi mesi e lascio a tutti un piccolo messaggio, sempre attuale, che potrebbe chiarire meglio i motivi che hanno generato questa assenza prolungata, più del previsto, ed una piccola promessa: ritorneremo presto.



Catastrofisticamente auguri:

Si ringrazia il blog "Il riso degli Angeli" di Giovanni Angeli e l'autore della vignetta: Mauro Patorno.


Inoltre, se a gennaio non volete appendere il solito calendario con le donnine nude, vi suggerisco di scaricare e stampare la proposta del Riso degli Angeli, il "premiato calendario artigianale" rinvenibile QUI.

Auguri da CritiCAttiva.

Wind of change

Il grande dibattito sulla "questione della sinistra italiana" ha registrato interventi di personaggi pubblici di ogni estrazione, di ogni tipologia e professione. I movimenti, le correnti ed i gruppi spontanei si avvicendano, discutono, dibattono. Ci si incontra spesso, tutti insieme, con partecipazioni di massa a manifestazioni, eventi e convegni: 11 ottobre, 30 ottobre, 25, 12... vecchi amici di infanzia.

Queste occasioni di outing di un vago "orgoglio di sinistra" contano ben poco nella partita a scacchi delle alleanze strategiche, come sempre contano di più "i fatti" e "le dichiarazioni".
Passi la scarsa affluenza, passi la differenza tra regioni, passi anche la situazione pre-elettorale e passi anche il meccanismo dell'"alternanza democratica" tipicamente amerikopiduista. Quello che appare con violenta evidenza è la diversa composizione degli schieramenti, anzi per essere precisi i differenti sostenitor dei candidati. Questo (ahimè) costituisce un serio banco di prova per un colosso dai piedi di argilla.
Il gioco delle somiglianze: scorrendo gli articoli e le dichiarazioni c'è una parola che echeggia spettrale nell riflessioni leaderistiche e verticiste: cambiamento. Quale sia ancora non si sa, noi aspettiamo "il vento del cambiamento", la ventata di innovazione... ma un atroce dubbio m'assale: sì, quale cambiamento?
Allora ricordo uno sketch di Crozza di qualche anno fa: "No se puede peggiorar, o forse sì, con l'UDC".


A Gioia si aliena quello che a Gravina si conquista

Quest'oggi vorrei porre in evidenza una singolare coincidenza che capitommi di scoprire mentre viaggiavo nella rete.


E' più che noto ormai il tristo destino del nostro mercato coperto, la cui sentenza è stata emessa in data 2 Dicembre, quando in consiglio comunale si è optato per l'alienazione di un bene di recente costruzione. Le motivazioni non sono rintracciabili nel cattivo stato dei luoghi, quanto più nello scarso uso che si è fatto di tale contenitore, vuoi per la limitata affluenza delle utenze, vuoi per la cattiva posizione, gestione, mentalità e chi più ne ha ne metta. Quello che mi preme rilevare non sono le motivazioni che hanno portato alla decisione di trasferire il mercato ortofrutticolo nella sua vecchia sede di piazza Plebiscito, con la conseguente svendita della struttura. Non mi interessa neanche disquisire sulle futura (si parla di futuro prossimo, eh) destinazione del suolo su cui sorge(va) il mercato coperto. Vorrei solo mettere in evidenza una diversa reazione che ha in origine una comune causa:

"Gravina in Puglia: avviso per la gestione delle Officine Culturali nell’ex mercato ortofrutticolo"

Questo pubblica il portale di Bollenti Spiriti ( è possibile leggere l'articolo integrale QUI e QUI il progetto)

Ora vien da chiedermi: perchè si è optato per l'alienazione? Sono forse così necessari i fondi che si otterranno dalla vendita dell'immobile? Davvero non sarebbe possibile un riutilizzo della struttura stessa, relativamente moderna ed agibile? A chi preme realmente la vendita, alla cittadinanza o al potenziale acquirente?

Noi di CritiCAttiva crediamo che, a volte, non sia sufficiente informare e riflettere, pensiamo fermamente che una mobilitazione attiva sia più che necessaria quando chi amministra sceglie in base alle necessità di pochi, ignorando le volontà dei tanti.

OIL=POWER

Cercare di spiegare, rispiegare, ririspiegare, ririririspiegare uno stesso concetto, può essere una prassi alquanto noiosa, senza dimenticare che se tra il pubblico c'è qualche affezionato che ha già sentito tutta la tiritera sul petrolio e le compagni petrolifere, è più che scontato un: "E sempre le stesse cose ripeti?".


Ebbene, CritiCAttiva vuole oggi fornire uno strumento per facilitare la didattica, un agevole gioco che eviterà le innumerevoli spiegazioni delle spiegazioni su cui si basa il mercato energetico globale. 
Forse questa lezione potrà sembrare un po' superficiale o sommaria agli addetti ai lavori, ma come è prassi della neonata rubrica Metodologie di Studio, l'intento è solo fornire delle basi nella speranza che la curiosità faccia il resto.

Prima di lasciarvi alla lezione del giorno, desidererei spendere solo due parole su Molleindustria.it, troppo ristrette le informazioni su wikipedia a tal proposito, soprattutto viene completamente obliata la vicenda legata ad un altro storico gioco di Molleindustria: operazione pretofilia. Nel sito viene riportato uno stralcio dell'articolo apparso su La Stampa, forse ultimo ricordo di una dura battaglia vinta contro un potere troppo più forte di un gruppo di indipendenti.
In definitiva è un progetto da tenere costantemente sottocchio, che coniuga innovatività e libertà di espressione, e ci ricorda che l'ultimo posto dove ancora è possibile fare satira, è la rete.

Comunicato del WWF Gioia - Acquaviva - Santeramo

Riportiamo di seguito un comunicato del WWF di Gioia del Colle che riteniamo molto significativo, una dichiarazione del modus operandi di un'associazione che sul territorio locale ha il diritto di essere considerata un modello esemplare per l'impegno e la coerenza.
A tal proposito, CritiCAttiva approfitta dell'occasione per rinnovare il sostegno ai ragazzi del WWF.





L' ultimo comunicato stampa, della nostra Associazione in merito al randagismo, si concludeva sottolineando che la messa in evidenza di alcune criticità legate al provvedimento adottato per arginare il fenomeno e alla sua attuazione, che allora era appena agli inizi, veniva fatta con la volontà esplicita di fornire suggerimenti e non certo di sollevare polemiche, oltre che ribadendo testualmente, " la nostra volontà di collaborare serenamente con le istituzioni e i professionisti interessati, affinché il provvedimento possa essere messo in atto nel migliore dei modi possibile, nel rispetto assoluto degli animali e delle persone."

A distanza di un mese circa dalla stesura di quel comunicato non possiamo far altro che prendere atto del fatto che la fruttuosa e serena collaborazione che auspicavamo , così come tra l'altro era emerso in sede di presentazione del provvedimento alla cittadinanza, fra i professionisti, le istituzioni coinvolte e la nostra Associazione,  di fatto non sussiste più e non certo per nostra volontà.

Le motivazioni che ci inducono ad affermarlo partono dalla constatazione che il nostro supporto alla messa in atto del provvedimento, è sempre stato visto quasi come un' intrusione, un' ingerenza in affari privati, e quando  è stato fatto presente, che in questa questione, di privato non c'è niente, né i fondi stanziati, ne gli animali oggetto dell'intervento, ci è stato risposto sbraitando dal Consigliere PDL delegato, nonché funzionario ASL, di toglierci letteralmente " dalle p…."

Poco prima che partisse il provvedimento, ci eravamo impegnati a realizzare, col contributo determinante e prezioso, di altri volontari cinofili e cittadini esterni all'Associazione, un'anagrafe canina ufficiosa e dettagliatissima, che potesse fungere  da guida e da supporto per l'individuazione, l'accalappiamento dei cani e per la realizzazione del medesimo documento in versione ufficiale, così come contemplato nella delibera.

Di quel documento, non è stato minimamente tenuto conto, se non forse per andare " a caccia" di quei cani, che pensavano sfuggiti alla nostra attenzione. Lo dimostra il fatto, che nei sopralluoghi effettuati dalla ASL, in quelle zone dove si concentrano due o più cani, la medesima istituzione, si è preoccupata in più occasioni di chiedere alla gente del posto, se noi volontari fossimo a conoscenza della presenza dei cani in quei luoghi. Probabilmente pensando a soluzioni "alternative", come quelle lasciate intendere dal consigliere del PDL che segue la questione, in sede di riunione di sindaci, convocata il 14 ottobre presso il Comune, per affrontare il problema randagismo insieme agli amministratori dei paesi limitrofi. In quella sede, il medesimo consigliere espose all'uditorio che, in virtù delle difficoltà che si sarebbero riscontrate nell'accalappiare e sterilizzare cani inselvatichiti, oltre che nel  risolvere una volta per tutte, il problema dei randagi nelle  campagne, sarebbe stato utile procedere con soluzioni alternative, appunto, da discutere e concordare in sedi private.

Cogliamo l'occasione per ricordare che le linee guida per la risoluzione del randagismo sono già state approntate e inserite nelle leggi nazionali e regionali  che regolano la materia, per cui ogni altro provvedimento concordato in "sedi private", risulterà non solo superfluo, ma illegale se non si atterrà alle vigenti disposizioni di legge. Ci preme ricordare inoltre che l' uccisione di cani e gatti, con qualunque mezzo è punita con l' arresto fino a due anni, oltre che con sanzioni pecuniarie che possono superare i 15.000 euro.

Avevamo chiesto la possibilità, di affiancare accalappiatore, veterinario ASL,  e teoricamente anche i vigili urbani, che avrebbero dovuto essere presenti, nella fase di cattura, per poter  indicare cani eventualmente già sterilizzati e microchippati privatamente, risparmiare tempo e traumi all'animale, laddove si trattasse di cani restii all'accalappiamento, ma con cui volontari avessero un rapporto di conoscenza e fiducia, registrare di volta in volta il numero di microchip e prendere nota di quanti e quali cani fossero  sterilizzati e registrati.

 Tuttavia il nostro registrare date, riferimenti anagrafici e fotografare i cani  ha suscitato un certo nervosismo tra veterinari e funzionari ASL, di fronte ad esempio a richieste di informazioni più dettagliate su fantomatici "cani di quartiere" ( o di appartamento?) cui era stata data precedenza e a cui non siamo ancora riusciti a risalire; o quando presentandoci di sorpresa di fronte all'ambulatorio interessato, in un giorno di accalappiamento, il veterinario della ASL che giungeva in quel momento con il furgoncino dell'accalappiatore, ha trovato un escamotage per allontanarsi nuovamente evitando di aprire in quel momento il furgone e scaricare gli animali accalappiati. Trascorsi circa quarantacinque minuti, dopo essere ripassato più volte ed essersi allontanato nuovamente nell' attesa e nella speranza, delusa, che  andassimo via, si è fermato e ha scaricato un solo cane. All' origine del comportamento fuggiasco e sospettoso vi è il fatto che quella mattina nel furgoncino dell'accalappiacani, c'erano almeno due cani e non il solo poi scaricato in ambulatorio e operato, ma anche un altro cane, cui era necessario ricucire la ferita, operato la settimana precedente, quando il veterinario che esegue gli interventi si era giustificato, dicendo di non poter operare, perché influenzato.

Altro episodio sconcertante, quello di martedì 18 novembre quando recatici presso l'ambulatorio convenzionato, al fine di chiedere la disponibilità a microchippare un cane e la possibilità di rilevare i dati dell'ultimo intervento effettuato la settimana precedente, siamo stati invitati in malo modo ad accomodarci fuori dal suddetto studio e di rivolgerci alla ASL. Di lì a poco giungeva l'accalappiatore con un cane prelevato in aperta campagna, (se il centro abitato pullula ancora di cani da sterilizzare, che senso ha prelevare cani lontani chilometri rispetto al perimetro urbano?) durante la operazioni di scarico, dal furgone all'ambulatorio, abbiamo chiesto informazioni sulla provenienza e il sesso dell'animale, che nel frattempo veniva introdotto nell'ambulatorio. Quando abbiamo provato ad entrare nello studio per fotografare il cane, ci è stato fisicamente impedito di farlo e siamo stati strattonati dinanzi all'ingresso per essere allontanati. Dopo aver invitato il veterinario titolare dell'ambulatorio a tenere le mani a posto e avendolo avvertitodell'imminente  uscita del comunicato stampa in questione, lo stesso ha mostrato un atteggiamento molto più  educato e propenso al dialogo, atteggiamento tenuto nei nostri riguardi solo in occasione dei primissimi incontri.

Di episodi simili, ce ne sarebbero altri, ma il nostro intento non è certo quello di fare la cronaca di quanto è accaduto in quest' ultimo mese, ma di raccontare quegli episodi più significativi, che danno l'idea di come, tanto nervosismo e un modo di procedere, così poco trasparente lascino spazio a molti interrogativi e dubbi. Dubbi che non possiamo fare a meno di avere perché siamo fermamente convinti che quando si agisce nella legalità, nel rispetto delle norme, delle persone e degli animali, come in questo caso, si agisce alla luce del sole e non si hanno remore nel rendicontare ad altri il frutto del proprio lavoro.

Così come ci indigna chi rispolvera le buone maniere e si mostra propenso al dialogo e alla collaborazione solo dopo essere stato avvertito dell'imminente pubblicazione di comunicati o articoli.

 Non possiamo fare a meno inoltre, di avere qualche perplessità in merito all'improvviso interessamento alla questione di qualche animalista dell' ultim'ora.

Mi riferisco, nel caso specifico, all' intervento su questo portale di un esponente del PD che fa riferimento a fantomatiche "proteste del WWF" e che si è dimostrato indignato per  il ritorno dei cani sul territorio, qualificandolo come abbandono e solidale con le sofferenze di qualche cagna alla quale  si è infettata la ferita.

A tal proposito ci preme fare qualche precisazione:

La reimmissione sul territorio dei randagi dopo la loro sterilizzazione e microchippattura è pratica diffusa , in uso in diversi Comuni e in più regioni, che addirittura la contemplano nelle regolamentazioni regionali in materia.

 Inoltre, se proprio ci si vuole attenere minuziosamente alle norme per difendere il benessere degli animali (?), consigliamo a chi  si è preso la briga di cercare il cavillo legale per strumentalizzare  la questione, di documentarsi su tutte le norme che regolano la materia e di valutare con onestà intellettuale se le condizioni di un cane nel canile, tanto più in quel canile con cui  il Comune di Gioia del Colle ha avuto una convenzione negli ultimi anni, siano più "compatibili con la natura e le caratteristiche etologiche dell'animale", come recita la legge stessa.

Prescindendo dal caso specifico, invitiamo i politici di tutti gli schieramenti ad astenersi da facili  strumentalizzazioni e  a sottolineare quelle criticità sicuramente esistenti nella procedura di  messa in atto della delibera, con l'intento unico di porvi rimedio e non anche di sollevare polveroni politici che poco influiranno poi sulle reali condizioni degli animali cui è rivolto il provvedimento. Quegli stessi animali che prima di diventare oggetto di diatribe politiche, essendo motivo di vanto o di polemica a seconda degli schieramenti, hanno sempre suscitato soltanto indifferenza fra i politici di destra , come di sinistra. Che la questione si affronti, come è giusto che sia, ma che nessuno osi strumentalizzare il nostro operato, i nostri ideali e le nostre passioni. I diritti degli animali e il rispetto dell' ambiente non hanno colore politico.

Siamo pronti ad accettare e a rispettare opinioni e posizioni palesemente agli antipodi rispetto alle nostre, a combatterle, se è il caso, nel rispetto delle leggi e dalla libertà di ognuno di esprimere il proprio pensiero, ma non possiamo far altro che indignarci di fronte a chi si traveste da animalista o ambientalista solo per innescare polemiche politiche senza peraltro apportare nulla buono alla causa!

 E se proprio c'è qualcuno che fatica a prendere sonno nel pensare a quei cani abbandonati e bisognosi di cure, gli facciamo presente che può sempre unirsi a tutti quei cittadini, che nell'anonimato e senza che alcuna legge lo imponga, dedicano tempo e denaro ad alleviare quelle sofferenze.

Concludiamo, ribadendo quanto abbiamo fatto presente più volte e cioè che il cane è un animale domestico, selezionato dall'uomo nel corso dei secoli, impiegato per gli usi le esigenze più disparate e che il randagismo, quindi è  un problema tutto umano, connesso alla cattiva gestione che l'uomo ha fatto di questa sua creatura ma che adesso deve trovare il coraggio di affrontare e risolvere saggiamente. Non può più pretendere di cavarsela con i canili, perché non ce ne saranno mai abbastanza, né con polpette avvelenate, provvedimenti, oltre che illegali e immorali, sicuramente più dispendiosi  di una adeguata gestione, in quanto,  temporanei e nient'affatto risolutivi.

 

WWF GIOIA DEL COLLE - ACQUAVIVA DELLE FONTI - SANTERAMO IN COLLE

Inaugurazione nuova rubrica: Metodologie di studio applicate alla politica

Probabilmente non sarà un nome molto pratico, volendo potrà essere semplificata come M. S. A. P., oppure si potrebbe aprire un poll con eventuali nomi papabili, poi siamo sempre disponibili a modificare il nome...


Dettagli a parte, questa nuovissima rubrica cercherà di facilitare l'apprendimento di complessi meccanismi sociali, economici, politici e geopolitici utilizzando il rinomatissimo metodo del Pitone di Montagna che ha già riscontrato nelle modernissime scuole dotate del sistema TV-teaching e del drugged-lerning ottimi risultati di brain-draining. 
Il meccanismo è molto semplice: ogni nuova nozione non viene spiegata verbalmente dal docente, ma si lascia libero lo studente di comprendere il meccanismo che regola un dato sistema, tramite un videogioco o giochino che lo rappresenti alla perfezione. Con l'esempio che segue, sarà tutto più chiaro...

La lezione numero uno riguarderà appunto con confronto tra l'attuale sistema scolastico ed il nuovo modello proposto. 
Ad un vecchio tipo di scuola fatto di parolai, manualoni datati ed ancora non corretti, si sostituisce quello delle poche parole, perciò nel rispetto di questa prima regola, lascio spazio direttamente al gioco.