Apro porgendo le mie scuse agli (sporadici) lettori della piccola rubrica di Criticattiva per la prolungata assenza di articoli e riflessioni ed opinioni dalle pagine di questo blog. Un vuoto che appare ingiustificabile alla luce di tanti eventi locali e nazionali che meriterebbero approfondite discussioni che per forze di causa maggiore (tempo e lavoro) ha tenuto lontano i redattori.
Inattività
Catastrofisticamente auguri:
Si ringrazia il blog "Il riso degli Angeli" di Giovanni Angeli e l'autore della vignetta: Mauro Patorno.
Wind of change
Il grande dibattito sulla "questione della sinistra italiana" ha registrato interventi di personaggi pubblici di ogni estrazione, di ogni tipologia e professione. I movimenti, le correnti ed i gruppi spontanei si avvicendano, discutono, dibattono. Ci si incontra spesso, tutti insieme, con partecipazioni di massa a manifestazioni, eventi e convegni: 11 ottobre, 30 ottobre, 25, 12... vecchi amici di infanzia.
A Gioia si aliena quello che a Gravina si conquista
Quest'oggi vorrei porre in evidenza una singolare coincidenza che capitommi di scoprire mentre viaggiavo nella rete.
OIL=POWER
Cercare di spiegare, rispiegare, ririspiegare, ririririspiegare uno stesso concetto, può essere una prassi alquanto noiosa, senza dimenticare che se tra il pubblico c'è qualche affezionato che ha già sentito tutta la tiritera sul petrolio e le compagni petrolifere, è più che scontato un: "E sempre le stesse cose ripeti?".
Comunicato del WWF Gioia - Acquaviva - Santeramo
![](http://www.gioiadelcolle.info/public/2007/10/wwf.gif)
L' ultimo comunicato stampa, della nostra Associazione in merito al randagismo, si concludeva sottolineando che la messa in evidenza di alcune criticità legate al provvedimento adottato per arginare il fenomeno e alla sua attuazione, che allora era appena agli inizi, veniva fatta con la volontà esplicita di fornire suggerimenti e non certo di sollevare polemiche, oltre che ribadendo testualmente, " la nostra volontà di collaborare serenamente con le istituzioni e i professionisti interessati, affinché il provvedimento possa essere messo in atto nel migliore dei modi possibile, nel rispetto assoluto degli animali e delle persone."
A distanza di un mese circa dalla stesura di quel comunicato non possiamo far altro che prendere atto del fatto che la fruttuosa e serena collaborazione che auspicavamo , così come tra l'altro era emerso in sede di presentazione del provvedimento alla cittadinanza, fra i professionisti, le istituzioni coinvolte e la nostra Associazione, di fatto non sussiste più e non certo per nostra volontà.
Le motivazioni che ci inducono ad affermarlo partono dalla constatazione che il nostro supporto alla messa in atto del provvedimento, è sempre stato visto quasi come un' intrusione, un' ingerenza in affari privati, e quando è stato fatto presente, che in questa questione, di privato non c'è niente, né i fondi stanziati, ne gli animali oggetto dell'intervento, ci è stato risposto sbraitando dal Consigliere PDL delegato, nonché funzionario ASL, di toglierci letteralmente " dalle p…."
Poco prima che partisse il provvedimento, ci eravamo impegnati a realizzare, col contributo determinante e prezioso, di altri volontari cinofili e cittadini esterni all'Associazione, un'anagrafe canina ufficiosa e dettagliatissima, che potesse fungere da guida e da supporto per l'individuazione, l'accalappiamento dei cani e per la realizzazione del medesimo documento in versione ufficiale, così come contemplato nella delibera.
Di quel documento, non è stato minimamente tenuto conto, se non forse per andare " a caccia" di quei cani, che pensavano sfuggiti alla nostra attenzione. Lo dimostra il fatto, che nei sopralluoghi effettuati dalla ASL, in quelle zone dove si concentrano due o più cani, la medesima istituzione, si è preoccupata in più occasioni di chiedere alla gente del posto, se noi volontari fossimo a conoscenza della presenza dei cani in quei luoghi. Probabilmente pensando a soluzioni "alternative", come quelle lasciate intendere dal consigliere del PDL che segue la questione, in sede di riunione di sindaci, convocata il 14 ottobre presso il Comune, per affrontare il problema randagismo insieme agli amministratori dei paesi limitrofi. In quella sede, il medesimo consigliere espose all'uditorio che, in virtù delle difficoltà che si sarebbero riscontrate nell'accalappiare e sterilizzare cani inselvatichiti, oltre che nel risolvere una volta per tutte, il problema dei randagi nelle campagne, sarebbe stato utile procedere con soluzioni alternative, appunto, da discutere e concordare in sedi private.
Cogliamo l'occasione per ricordare che le linee guida per la risoluzione del randagismo sono già state approntate e inserite nelle leggi nazionali e regionali che regolano la materia, per cui ogni altro provvedimento concordato in "sedi private", risulterà non solo superfluo, ma illegale se non si atterrà alle vigenti disposizioni di legge. Ci preme ricordare inoltre che l' uccisione di cani e gatti, con qualunque mezzo è punita con l' arresto fino a due anni, oltre che con sanzioni pecuniarie che possono superare i 15.000 euro.
Avevamo chiesto la possibilità, di affiancare accalappiatore, veterinario ASL, e teoricamente anche i vigili urbani, che avrebbero dovuto essere presenti, nella fase di cattura, per poter indicare cani eventualmente già sterilizzati e microchippati privatamente, risparmiare tempo e traumi all'animale, laddove si trattasse di cani restii all'accalappiamento, ma con cui volontari avessero un rapporto di conoscenza e fiducia, registrare di volta in volta il numero di microchip e prendere nota di quanti e quali cani fossero sterilizzati e registrati.
Tuttavia il nostro registrare date, riferimenti anagrafici e fotografare i cani ha suscitato un certo nervosismo tra veterinari e funzionari ASL, di fronte ad esempio a richieste di informazioni più dettagliate su fantomatici "cani di quartiere" ( o di appartamento?) cui era stata data precedenza e a cui non siamo ancora riusciti a risalire; o quando presentandoci di sorpresa di fronte all'ambulatorio interessato, in un giorno di accalappiamento, il veterinario della ASL che giungeva in quel momento con il furgoncino dell'accalappiatore, ha trovato un escamotage per allontanarsi nuovamente evitando di aprire in quel momento il furgone e scaricare gli animali accalappiati. Trascorsi circa quarantacinque minuti, dopo essere ripassato più volte ed essersi allontanato nuovamente nell' attesa e nella speranza, delusa, che andassimo via, si è fermato e ha scaricato un solo cane. All' origine del comportamento fuggiasco e sospettoso vi è il fatto che quella mattina nel furgoncino dell'accalappiacani, c'erano almeno due cani e non il solo poi scaricato in ambulatorio e operato, ma anche un altro cane, cui era necessario ricucire la ferita, operato la settimana precedente, quando il veterinario che esegue gli interventi si era giustificato, dicendo di non poter operare, perché influenzato.
Altro episodio sconcertante, quello di martedì 18 novembre quando recatici presso l'ambulatorio convenzionato, al fine di chiedere la disponibilità a microchippare un cane e la possibilità di rilevare i dati dell'ultimo intervento effettuato la settimana precedente, siamo stati invitati in malo modo ad accomodarci fuori dal suddetto studio e di rivolgerci alla ASL. Di lì a poco giungeva l'accalappiatore con un cane prelevato in aperta campagna, (se il centro abitato pullula ancora di cani da sterilizzare, che senso ha prelevare cani lontani chilometri rispetto al perimetro urbano?) durante la operazioni di scarico, dal furgone all'ambulatorio, abbiamo chiesto informazioni sulla provenienza e il sesso dell'animale, che nel frattempo veniva introdotto nell'ambulatorio. Quando abbiamo provato ad entrare nello studio per fotografare il cane, ci è stato fisicamente impedito di farlo e siamo stati strattonati dinanzi all'ingresso per essere allontanati. Dopo aver invitato il veterinario titolare dell'ambulatorio a tenere le mani a posto e avendolo avvertitodell'imminente uscita del comunicato stampa in questione, lo stesso ha mostrato un atteggiamento molto più educato e propenso al dialogo, atteggiamento tenuto nei nostri riguardi solo in occasione dei primissimi incontri.
Di episodi simili, ce ne sarebbero altri, ma il nostro intento non è certo quello di fare la cronaca di quanto è accaduto in quest' ultimo mese, ma di raccontare quegli episodi più significativi, che danno l'idea di come, tanto nervosismo e un modo di procedere, così poco trasparente lascino spazio a molti interrogativi e dubbi. Dubbi che non possiamo fare a meno di avere perché siamo fermamente convinti che quando si agisce nella legalità, nel rispetto delle norme, delle persone e degli animali, come in questo caso, si agisce alla luce del sole e non si hanno remore nel rendicontare ad altri il frutto del proprio lavoro.
Così come ci indigna chi rispolvera le buone maniere e si mostra propenso al dialogo e alla collaborazione solo dopo essere stato avvertito dell'imminente pubblicazione di comunicati o articoli.
Non possiamo fare a meno inoltre, di avere qualche perplessità in merito all'improvviso interessamento alla questione di qualche animalista dell' ultim'ora.
Mi riferisco, nel caso specifico, all' intervento su questo portale di un esponente del PD che fa riferimento a fantomatiche "proteste del WWF" e che si è dimostrato indignato per il ritorno dei cani sul territorio, qualificandolo come abbandono e solidale con le sofferenze di qualche cagna alla quale si è infettata la ferita.
A tal proposito ci preme fare qualche precisazione:
La reimmissione sul territorio dei randagi dopo la loro sterilizzazione e microchippattura è pratica diffusa , in uso in diversi Comuni e in più regioni, che addirittura la contemplano nelle regolamentazioni regionali in materia.
Inoltre, se proprio ci si vuole attenere minuziosamente alle norme per difendere il benessere degli animali (?), consigliamo a chi si è preso la briga di cercare il cavillo legale per strumentalizzare la questione, di documentarsi su tutte le norme che regolano la materia e di valutare con onestà intellettuale se le condizioni di un cane nel canile, tanto più in quel canile con cui il Comune di Gioia del Colle ha avuto una convenzione negli ultimi anni, siano più "compatibili con la natura e le caratteristiche etologiche dell'animale", come recita la legge stessa.
Prescindendo dal caso specifico, invitiamo i politici di tutti gli schieramenti ad astenersi da facili strumentalizzazioni e a sottolineare quelle criticità sicuramente esistenti nella procedura di messa in atto della delibera, con l'intento unico di porvi rimedio e non anche di sollevare polveroni politici che poco influiranno poi sulle reali condizioni degli animali cui è rivolto il provvedimento. Quegli stessi animali che prima di diventare oggetto di diatribe politiche, essendo motivo di vanto o di polemica a seconda degli schieramenti, hanno sempre suscitato soltanto indifferenza fra i politici di destra , come di sinistra. Che la questione si affronti, come è giusto che sia, ma che nessuno osi strumentalizzare il nostro operato, i nostri ideali e le nostre passioni. I diritti degli animali e il rispetto dell' ambiente non hanno colore politico.
Siamo pronti ad accettare e a rispettare opinioni e posizioni palesemente agli antipodi rispetto alle nostre, a combatterle, se è il caso, nel rispetto delle leggi e dalla libertà di ognuno di esprimere il proprio pensiero, ma non possiamo far altro che indignarci di fronte a chi si traveste da animalista o ambientalista solo per innescare polemiche politiche senza peraltro apportare nulla buono alla causa!
E se proprio c'è qualcuno che fatica a prendere sonno nel pensare a quei cani abbandonati e bisognosi di cure, gli facciamo presente che può sempre unirsi a tutti quei cittadini, che nell'anonimato e senza che alcuna legge lo imponga, dedicano tempo e denaro ad alleviare quelle sofferenze.
Concludiamo, ribadendo quanto abbiamo fatto presente più volte e cioè che il cane è un animale domestico, selezionato dall'uomo nel corso dei secoli, impiegato per gli usi le esigenze più disparate e che il randagismo, quindi è un problema tutto umano, connesso alla cattiva gestione che l'uomo ha fatto di questa sua creatura ma che adesso deve trovare il coraggio di affrontare e risolvere saggiamente. Non può più pretendere di cavarsela con i canili, perché non ce ne saranno mai abbastanza, né con polpette avvelenate, provvedimenti, oltre che illegali e immorali, sicuramente più dispendiosi di una adeguata gestione, in quanto, temporanei e nient'affatto risolutivi.
WWF GIOIA DEL COLLE - ACQUAVIVA DELLE FONTI - SANTERAMO IN COLLE
Inaugurazione nuova rubrica: Metodologie di studio applicate alla politica
Probabilmente non sarà un nome molto pratico, volendo potrà essere semplificata come M. S. A. P., oppure si potrebbe aprire un poll con eventuali nomi papabili, poi siamo sempre disponibili a modificare il nome...